Anche perchè, continua: "Non riesco a immaginarmi con un'altra maglia. Inoltre, non so come avrei potuto spiegarlo ai miei figli. L'amore ha la precedenza su tutte le offerte che ho avuto, e sono felice per la mia decisione. Questo per me ha significato più della vittoria di un Pallone D'oro".

Da quello che poteva essere, a quello che sarà: "Ho ancora due anni di contratto e se riuscirò a rimanere nella stessa forma fisica, spero ancora di giocare fino all'età di 40 anni".



Nessuna ansia per il futuro, Totti valuterà in base alle sue condizioni: "Per ora, però, è tutta una speculazione. Finché mi sento in forma e utile alla squadra, continuerò a vestire la maglia della Roma con tantissimo orgoglio. Quando non sarò più nelle condizioni giuste, sarò il primo a tirarmi fuori. Io credo nelle mie potenzialità. La cosa importante è fare ciò che è necessario per rimanere in condizione: vivere una vita sana e comportarsi come un vero professionista".



Nella lunga carriera del capitano, anche momenti di difficoltà, con alcune scelte degli allenatori che lo hanno portato fuori squadra per brevi periodi: "E 'normale non essere felici quando non si gioca. Ma mi sono sempre messo a disposizione della squadra. E quando ho giocato, non ho fatto troppo male, e il mister ha iniziato a prendermi più in considerazione".



Su Luis Enrique: "L'obiettivo del tecnico è quello di portare una nuova mentalità in Italia . Mi piace il suo sistema di gioco e sono sicuro che presto potrà rivelarsi un successo".

Chiusura sui trionfi in carriera, tra lo scudetto con la Roma e il Mondiale, ad esempio, Francesco Totti non ha dubbi: "La scudetto con la Roma, senza esitazione. E 'una gioia che non può essere eguagliata". Il numero 10 romanista spiega anche i motivi dell'esultanza che lo contraddistingue ormai da anni: "E' in onore dei bambini di tutto il mondo e dei miei in particolare".

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