Altre 19/03/2012 16:35

Platini: "Spero la tecnologia non funzioni. Senza fair play finanziario il calcio morirà"

«Spero che non funzioni, altrimenti passerà. Noi all'Uefa ci siamo posti il problema, che in Coppa del Mondo si verifica una volta ogni 40 anni. Come si fa per stabilire se il pallone abbia superato o meno l'intera linea di porta? Io dico che ci sono gli assistenti 'aggiuntivì dell'arbitro, ovvero i giudici di linea. Mi dicono che gli assistenti di linea costituirebbero un aumento delle spese, ma anche la tecnologia ha dei costi elevati. E quando mi fanno l'esempio del rugby, io faccio notare che in questo sport in Italia non c'è la tecnologia, e nemmeno nei match secondari in Scozia ed Inghilterra, o nella seconda divisione francese».

Platini continua:

«Devono essere degli esseri umani a stabilire se un gol c'è, e se Thierry Henry si è aggiustato il pallone con la mano prima di segnare. Ne sono fermamente convinto, e non posso cambiare. In ci sono stati 4 o 5 episodi controversi negli ultimi due anni e gli assistenti di linea hanno sempre preso la decisione giusta. Se introduciamo la tecnologia del calcio  allora perchè non dotiamo gli allenatori di microfoni per parlare con i calciatori o non la usiamo anche per il fuorigioco? E in questo caso è la fine del trucco. Io sono contrario e lo sono da tempo, ci ho riflettuto a lungo e per avere una maggiore equità di giudizio credo che i cinque arbitri siano la cosa migliore. Comunque sull'introduzione generalizzata degli assistenti di linea ci sarà una decisione nel consiglio dell'International Board del prossimo 2 luglio»

Platini inoltre invita i club a rispettare il fair play finanziario, «altrimenti il calcio morirà»:
 
«Le perdite sono aumentate. Non è un problema di denaro, perchè i club non hanno mai speso così tanto. Qui si tratta di una cattiva gestione, e dobbiamo stabilire delle regole. Con il fair-play finanziario questo è stato fatto, ora continueremo e non si torna indietro. Ci sono governi che devono far stringere la cinghia ai cittadini dei loro paesi e prendono misure impopolari. Lo stesso deve essere fatto nel calcio, altrimenti questo sport rischia di morire. Questo club sarà sotto il controllo del fair-play finanziario, e dovrà rispettarlo come tutti gli altri. I dirigenti conoscono le regole. Jean-Claude Blanc con il quale discutemmo dell'argomento già ai tempi in cui lavorava per la , è informato sul da farsi. Il fatto che il PSG sia francese non permetterà favoritismi, così come non ci potranno essere favori per il fatto che anche io sono francese ed amico del Paris SG e del Qatar. Tutti devono adattarsi: non è semplice perchè ogni club ha una sua storia, ma dobbiamo rimanere fedeli ad una filosofia approvata dall'Uefa e che noi rispettiamo. La rispetteranno anche i dirigenti del PSG, altrimenti non giocheranno nelle nostre competizioni»
 
Il presidente dell'Uefa conclude:
 
«E' buffo che i proprietari dei club, i mecenati come Moratti e Berlusconi, ci preghino di stabilire delle regole affinchè non siano più costretti a mettere soldi personali nei rispettivi club, mentre dal Qatar ci chiedano di non fare regole, così loro possono mettere quanto vogliono. C'è una serie di sanzioni, si va dalle multe all'esclusione dalle competizioni. Ma ce ne saranno anche sanzioni in termini di reclutamento dei giocatori e della possibilità di schierarli. Lo scopo è di non far scomparire le società, e per questo bisogna stabilire delle regole, che tocchino il Paris SG, che non è la stessa cosa, a parte il Manchester , che gli altri club».