Altre 25/02/2012 14:02

SPALLETTI: "Seguo sempre la Roma, la società sta lavorando bene" (AUDIO)

 

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Manca tantissimo alla tifoseria

"So il rapporto che ho e le emozioni che condivido col popolo romanista. Non sono quelle dette da voi, ma quelle che io vivo tutti i giorni. Quello che scrivono e dicono è la parziale verità, ma quelle che contano sono le mie, quelle che ho toccato con mano direttamente"



Maggior pregio e difetto di Tonetto e Panucci?

"Panucci ha realizzato il 100% delle possibilità di cui disponeva, Tonetto il 50%. Basta vedere le squadre dove hanno giocato tutti e due e tutti e due avevano qualità eccezionali. Ci sono pochi giocatori che hanno giocato nelle squadre dove ha giocato Christian, inoltre non dimentico i 4-5 gol che ha fatto in per noi, tutti importantissimi. Senza contare che era anche in un periodo in cui magari stava anche calando fisicamente. Lui ci voleva sempre essere e magari reagiva male ogni tanto, ma per personalità era importantissimo. Mi ricordo il primo Tonetto ad Empoli ed era imbarazzante per la grande qualità e la grande forza con cui faceva fase difensiva ed offensiva. Aveva potenzialità importanti"




Panucci ha detto che lei è stato il miglior tecnico che abbia mai avuto

"Ma lo ha detto anche di Capello (ride, NDR) Anche allenando campioni ci sono tre-quattro situazioni riconoscibili a livello di squadra, senza andare a disturbare la qualità del campione. Se dovessi essere al comando in società vorrei un allenatore che abbia la certezza di incidere sulla squadra, ma che sia convinto dell’importanza dei calciatori, visto che poi sono i giocatori bravi a vincere le partite. I calciatori sono più importanti, ma l’allenatore può dirti quelle 2-3 cose che portano grande vantaggio al calciatore. Ad esempio Zeman ti insegna che se non vai oltre la linea dei difensori non esiste calcio offensivo"



Tonetto dice che il gol che avete fatto col Benfica rappresenta ‘la palla che paga’

"Si chiamava ‘la palla lì’. Penso anche a Real Madrid-Roma, in cui Panucci entra negli ultimi 5 minuti: la prima palla che stoppa, dieci metri oltre la metà campo, serve Vucinic che segna. Poi mi ha guardato per due minuti circa, come a dire ‘Hai visto? Di palle così ne potevo mettere 7-8′! (ride). A volte le sue reazioni sono state al di là, ma i calciatori le partite le vivono così. Questa reazione fu anche bellina da subire, magari quella di un po’ meno! Io dico solo che bisogna andare oltre la linea difensiva. Per fare gioco offensivo e dare noi bisogna mettere i palloni quando la linea difensiva non è giusta. La soluzione ai problemi è tutta lì. Francesco () quando gli arriva la palla trasversa (da bandierina a bandierina) le va incontro e di prima la mette dietro. A forza di farla in allenamento l’attaccante poi parte in anticipo mentre la palla scorre, corre sulla linea dei difensori e poi parte quando la palla arriva a Francesco. La differenza sull’arrivo della palla allora sono 5-6 metri"




Lei guarda un po’ di partite della Roma?


"A Roma sono stati 4 anni di vita personale, che coinvolgono amici e parenti. Quattro anni a quei livelli lì, con quella forza lì che ti entra dentro e ti corrode e ti porta via ogni altro pensiero... Quando te li dimentichi? Te li porti sempre con te. Guardo sempre volentieri la Roma e spero che vinca sempre"



E’ affascinato da questa esperienza calcistica della Roma?

"Mi sembra ci siano persone che stanno lavorando e che lavorano con coerenza. Per cui poi è nel lungo tragitto che si possono fare valutazioni. Bisogna rispettare il modo di lavorare, dare la possibilità di lavorare e poi si vedrà. Mi sembra si sia lavorato bene sul mercato e che ci sia un’idea e un’espressione di gioco coerente. Spero che riescano nelle loro idee"



Tanta gente ricorda il campionato quasi vinto dalla Roma.

"Ci sono state tante componenti che ci hanno giocato contro e che poi possono fare la differenza. Io non guardo il risultato di una partita, è il tempo che fa le cose che contano. E’ il mantenersi nel tempo e fare risultati nel tempo e la Roma ha fatto un periodo di 6 anni di risultati eccezionali. Come giocava lo sapete fino a un certo punto. Io me li sono goduti anche in allenamento. Solo le sentinelle se lo sono goduto! Sono stato un allenatore fortunato ad allenare la Roma.  Il gruppo siamo stati tutti bravi a crearlo piano piano. Quando sono arrivato un grande gruppo non era… Non conta tanto andare tutti d’accordo e andare a cena fuori, conta che tutti si giochi per lo stesso obiettivo. Noi andavamo anche d’accordo e voi eravate amici: io volevo stare nel vostro giro ma voi me lo impedivate! (ride, ndr) Si stava anche nei giochetti che si fanno negli spogliatoi, ma poi da qualche parte sono stato anche escluso. Per l’allenatore è difficle avere un buon rapporto anche avendo una squadra di livello che gioca per risultati importanti. Quando alleni una grande squadra diventa fondamentale più la gestione del rapporto. Non sono importanti i tantissimi allenamenti, i giocatori hanno bisogno anche dei propri spazi per recuparere, soprattutto in un ambiente come quello di Roma. Non è facile essere sempre sotto pressione e dover tutti i giorni essere sotto i riflessori. Anche questo è un dazio che si paga, è una fatica in più e l’allenatore deve comprendere anche questi momenti che da fuori sono valutati come privilegi e non come fatiche"



Quasi tutti i tifosi le chiedono di tornare prima o poi a Roma...

"Ma questo non conta… Mi avete fatto diventare il Nerone di Roma! Ora si fanno questi discorsi qui, ma non contano. Conta quello che si è fatto, contano i risultati, conta il lavoro fatto. Lasciate lavorare Luis Enrique, che vuole fare un bel calcio e che i giocatori ne parlano bene. Si vede che vuole fare spettacolo, ma nel calcio contano i risultati"



Hai imparato il russo?

"Tre-quattro parole. Ma ci sono miei giocatori che hanno imparato l'italiano... Ma tu pensi di venire qui e imparare 2 anni il russo? Non vieni qui in vacanza, c’è da entrare nella psicologia dei giocatori, tentare di avere un rapporto e farsi apprezzare in un paese diverso, che ha anche delle metodologie diverse di lavoro e una cultura diversa in cui ci si deve inserire pianino pianino. Solo allora puoi tentare di dire che puoi metterci anche te qualcosa di giusto. Non è proprio come il toscano"



Le chiedono come si sta a torso nudo a -10…

"Eh dipende come si sta fisicamente… Per me diventa facile, per Tonetto è sicuramente più difficile! L’ho visto giocare in torneo per 4 minuti. Però ora sa usare meglio il , ora lo appoggia per terra"




Ha avuto mai dubbi sulla permanenza a Roma di ?

"No, però poi non so cosa sia successo, non conosco situazioni ed equilibri. Vengono coinvolte varie sfaccettature che non posso sapere. Era scontato per me e l’ho detto più volte, ma si deve entrare bene dentro la causa e le cose le sa soltanto lui"



Come è il settore giovanile dello Zenit?

"Ci sono un po’ di difficoltà, anche se giocano un torneo a parte. Qui la à più vicina è Mosca e sono quasi 1000 chilometri. Ci sono difficoltà e qui c’è più interesse per gli sport invernali come l’hockey sul ghiaccio. Però lavoriamo, abbiamo preso un direttore olandese che ha ringiovanito la seconda squadra e sta proponendo giocatori che possono fare comodo anche a noi"




Ora giocherà con un Arshavin in più

"Si, ora ci mandano il 3 e il 6 in due trasferte diverse e sono molto contento… Il 2 farò una conferenzina… Guardatevela e vedrete...(ride, ndr ) "



Un appello, faccia cambiare i colori societari…

"Il nostro è un blu elettrico, non un celestino…"