Giorgio Rossi, da 55 anni alla Roma. Hai toccato i muscoli di tutti.

La fila è lunga, praticamente il più pesante era Nela, ci voleva un litro d'olio per massaggiargli le cosce.

Ricordo di Viola

Non ti regalava niente, era a suo modo generoso. Veniva sempre a Trigoria, controllava che le luci fossero spente, dava un biglietto omaggio a tutti, ogni tanto gliene chiedevo uno anche io. Una olta mi chiese un centimetro poichè voleva misurare gli alberi, poichè non crescevano e non voleva pagarli. Ma ci ha reso questa felicità immensa, ho auvto la fortuna di vincere lo scudetto con lui.

Sei rimasto in contatto con Ancelotti?

Si, gli ho chiesto contatti per un'intervista.

De Rossi?

Il capitan futuro, gli voglio tanto bene, spero rimanga, un giocatore così 'nun se po perde'. (ride)

Giorgio Rossi, animo dolce, anche con noi giornalisti. Che rapporto c'è con Luis Enrique?

E' il primo che mi saluta, che mi dà la mano, non è uno spocchioso, è dolcissimo, c'è un ottimo rapporto.

Ci pensi mai alla pensione?

Ma io sono già in pensione, sto facendo la felicità dello stato con la tassazione in vigore ora.