Altre 11/01/2012 16:51
Calcio Scommesse, il Tnas convoca Doni per il 18 gennaio. Il legale: "E' amareggiato per il comportamento dei tifosi dell'Atalanta"
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Il Collegio arbitrale, il medesimo per le due controversie Atalanta Bergamasca Calcio SpA / Federazione Italiana Giuoco Calcio e Sig. Cristiano Doni / Federazione Italiana Giuoco Calcio, composto da: Pres. Bartolomeo Manna, Presidente; Prof. Avv. Luigi Fumagalli e Prof. Avv. Massimo Zaccheo, ha emesso le seguenti ordinanze:
- visti i riscontri pervenuti dalla Atalanta Bergamasca Calcio SpA, dal Sig. Cristiano Doni e della Federazione Italiana Giuoco Calcio;
- ritenuto dover fissare unudienza per discutere modalità e tempistica relative alla prosecuzione della procedura arbitrale;
- ha fissato ludienza il 18 gennaio 2012, alle ore 14:30, presso la Sala Udienze del Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport in Roma.
(coni)
L'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, davanti al procuratore di Cremona Roberto Di Martino, ha tenuto a ribadire: «non sono un giocatore corrotto». Lo ha spiegato il suo legale, Salvatore Pino, al termine dell'interrogatorio del calciatore durato circa 3 ore. «Ritiene di non avere mai fatto nulla contro la sua squadra - ha spiegato l'avvocato - non è un giocatore corrotto, non è uno che si è venduto le partite, ma ha sempre giocato per vincere». Doni, nel corso del suo interrogatorio, ha confermato di aver tirato un rigore al centro, durante l'ormai famosa Atalanta-Piacenza, come da accordi intrapresi con i giocatori della squadra emiliana, in particolare con il portiere Cassano che, quindi, non lo parò, consentendo la vittoria dei nerazzurri. Doni avrebbe in sostanza confermato, arricchendolo con qualche particolare, il contenuto dell'atto istruttorio nei giorni scorsi davanti al gip Salvini. A proposito di Atalanta-Piacenza, il legale dell'ex capitano degli orobici ha spiegato che il risultato «era già combinato» e il suo assistito «ne è venuto a conoscenza in un secondo tempo ma il fatto di poter portare punti alla sua squadra l'ha portato a commettere un passo falso. Non è stato lui però ad alterare il risultato». Riguardo al rapporto tra Doni e la sua squadra Pino ha spiegato che «l' Atalanta era il suo mondo, non aveva vita sociale che non fosse legata alla squadra, alla società e alla città e ora avverte un gelo molto forte che lo amareggia» (ansa)
«In questo momento è calato un gelo molto forte che lo amareggia». Così Salvatore Pino, legale di Cristiano Doni, commenta le contestazioni da parte dei tifosi dell'Atalanta, culminati anche con l'esposizione di alcuni striscioni durante l'ultimo incontro di campionato contro il Milan, domenica scorsa, nei confronti dell'ex capitano della squadra nerazzurra. «L'Atalanta era il suo mondo - ha spiegato il legale al termine dell'interrogatorio del suo assistito, oggi a Cremona- non aveva vita sociale che non fosse collegata alla squadra, alla società e alla città».