Altre 08/07/2011 20:52
Diritti Tv, Beretta: "Manca solo la firma"
Manca la firma, ma stavolta sembra davvero fatta, almeno il clima è decisamente cambiato. Le venti società di serie A dopo tre mesi di liti furibonde, minacce di scissione e di ricorso ai giudici civili, riescono di nuovo a votare all'unanimità ben tre delibere che il presidente Beretta alla fine definisce 'fondamentalì.
Si tratta della fatturazione delle quote di diritti dei bacini d'utenza per la stagione sportiva appena terminata, quella relativa alla prima tranche per il prossimo campionato, e le linee guida per la vendita dei diritti per il triennio 2012-15. Uno sblocco pressochè totale che consente di guardare al futuro con ritrovato ottimismo. In pratica le decisioni prese oggi consentono di avviare l'iter per i pareri di Agcom e Antitrust preventivi ai bandi di offerta.
Se, quindi, l'entusiasmo che aveva accompagnato la notizia delle votazioni all'unanimità, si è un pò raffreddato quando si è capito che il traguardo adesso è lì ma che non è stato ancora tagliato, la soddisfazione del presidente Maurizio Beretta dà la misura della importanza della giornata. «Le società hanno capito che con il passare del tempo i rischi sarebbero aumentati - ha spiegato Beretta - e grazie ai negoziati le distanze si sono ridotte. Oggi sono state approvate tre delibere fondamentali e al di là della sostanza c'è pure il segnale di una ritrovata unità». «Siamo arrivati a poter fare la fatturazione, un'operazione che non era stata possibile nelle ultime riunioni per il clima di scontro - ha aggiunto il presidente della Lega - due delibere diverse perchè ad una erano interessate le tre società retrocesse e alla seconda le tre neopromosse, e le linee guida che ci consentono di pensare alla vendita dei diritti futuri. Tutto questo, unito alla soddisfazione per aver riottenuto il secondo extracomunitario dalla Figc, fa ben sperare per il cammino del calcio italiano». Un clima di serenità che non è stato oggi guastato dalle polemiche tra Juve e Inter sugli strascichi di Calciopoli. «Entrambe hanno contribuito a costruire un clima costruttivo finalizzato alla ricerca di una intesa - ha detto Beretta - oggi quel problema non è entrato in assemblea». Anche se dello scudetto 2006 si è parlato a margine della riunione visto che lo stesso Beretta e i consiglieri federali Lotito e Cellino il 18 luglio parteciperanno con diritto di voto al Consiglio federale che esaminerà l'esposto della Juve sulla revoca dello scudetto ai nerazzurri. Cellino ha anticipato che, secondo lui, lo scudetto deve restare dov'è. Lotito, prima di pronunciarsi vuole studiare le carte.
Il presidente Beretta invece ritiene che si debbano aspettare «le indicazioni del presidente federale». «Il problema è che dovremmo fare i necessari approfondimenti su chi e come è competente ad affrontare il problema - spiega Beretta -. È un tema per esperti di diritto e ci aspettiamo di ascoltare pareri autorevoli e competenti». Insomma, per quanto riguarda la Lega che su questo tema non ha assolutamente l'intenzione di tornare a dividersi, la palla è a Giancarlo Abete. (ansa)