Altre 25/05/2011 15:28
Stadi, Abete: "Indispensabili e siamo già in ritardo. Seguiamo il modello tedesco". Crimi: "L'auspicio è che passi la legge entro il 2011"

«Quello degli stadi rimane un grande problema», dice Abete. «Servono impianti idonei e adeguati per avere una maggiore partecipazione del pubblico, creare una maggiore fruibilità per le famiglie e creare maggiori introiti», aggiunge. «Mi sembra che ci sia un impegno forte da parte del sottosegretario Crimi, un invito al dialogo e ad un momento di confronto fra i principali partiti del Parlamento per dare luogo al varo di questa legge da tanto tempo attesa. Bisogna fa prevalere gli interessi generali, non sempre le norme possono dare risposta a tutte le aspettative e esigenze, altrimenti non si può andare avanti. Se tutti vogliono ritagliarsi un abito su misura diventa difficile avere una legge. Serve una sintesi e la Figc è disponibile a farlo», continua il presidente federale, secondo il quale «il modello è quello tedesco che porta avanti tre grandi aree: miglioramento delle infrastrutture, un equilibrio costi-ricavi migliore anche a Spagna e Inghilterra e la partecipazione del pubblico».
Arrivano poi anche le parole di Crimi:
«Bisogna trovare una sintesi in commissione per superare gli ostacoli, che non sono insormontabili, e approvare la legge sugli stadi. Siamo vicini e si può fare». Così Rocco Crimi, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, in merito al disegno di legge sugli stadi che giace da oltre un anno alla Commissione Cultura della Camera. «L'effetto-stadio è fondamentale per i conti dei club, ma è una legge complessa perchè impatta sul territorio.
Dopo i ballottaggi sarà nuovamente incardinata alla Commissione Cultura alla Camera», dice Crimi a margine della presentazione del documento 'Report Calcio 2011'. «Le strade -aggiunge- sono due: o entro quest'anno la legge passa alla Camera oppure, per non restare a mani vuote, si riprende il testo del Senato approvato all'unanimità. Questa legge serve al Paese e allo sport italiano per farlo restare competitivo e serve anche per rendere più moderni gli stadi. Fare uno stadio però non vuol dire costruirci intorno una città. Servono impianti più sicuri, magari anche più piccoli ma di proprietà».
«Non siamo fermi -assicura Crimi-, la Commissione Cultura è stata aggiornata, ritengo alla prossima settimana, per la pausa elettorale. È da un anno che la Commissione sta esaminando, certamente quello del Senato è buon testo ma è migliorabile come tutte le cose e si è molto vicini all'accordo. Da parte del governo c'è il massimo impegno per chiudere e lavoriamo in questo senso. Sono fiducioso che si possa chiudere in commissione all'unanimità, mi auguro che si possa farlo entro l'estate o subito dopo per poi andare al Senato entro l'anno e fare approvare questa legge». All'appello di Crimi risponde Enrico Letta, vicesegretario del Pd e responsabile dell'Arel, l'agenzia di ricerca e legislazione che insieme alla Figc ha elaborato il documento 'Report Calcio 2011' . «Abbiamo perso fin troppo tempo per l'incapacità di trovare una sintesi politica, una sintesi che richiederebbe una larga convergenza. Io penso che approvare in commissione sia molto meglio che portare il procedimento in Aula. Serve la capacità di essere coerenti per costruire un testo che funzioni e che regga dal punto di vista degli equilibri finanziari nel lungo periodo». «Da parte nostra la volontà c'è, speriamo che anche sul 'timing' che ci siamo dati ci sia l'impegno di tutti. Sono mesi che diciamo cose molto simili e poi non riusciamo a superare gli ostacoli che si frappongono. Bisogna farlo, anche perchè dai dati del report emerge in modo incontrovertibile che la situazione del calcio italiano è quella di un gigante d'argilla», conclude.
(adnkronos)