Altre 17/04/2011 23:06

De Rossi: "Il mio rendimento non è legato alla mie vicende personali. Il senso della mia vita? Mia figlia Gaia" (AUDIO E VIDEO)

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 Sei stato un predestinato?

A dicianove anni si, ho capito che potevo fare quello che sto facendo questo. Ho capito che questa grande passione poteva diventare il mio lavoro. Un pò prima no, non ero come quei ragazzini che a dieci anni palleggiano con le arance su youtube. Non ero cosi convinto di essere cosi bravo e fortunato per arrivare a certi livelli.

Come si fa a rimanere con i piedi per terra con tutti questi soldi?

Saldo, saldo non ci rimani...Non è vero quando si dice che si è gli stessi di quando non si era famosi. Bisogna rimanere legati a determintati valori e persone come i miei genitori, qualche amico , la famiglia che poi ti vai a creare. Sono quelle cose che ti tengono saldo ai valori della vita. Però un pochino di sana esaltazione c'è: quando a diciannove anni  ti vedi a novantesimo minuto che fino ad un mese prima lo vedevi in televisione

Qualcuno dice che in campo non sei più lo stesso dalla scomparsa di tuo suocero.

Quanto sia sceso il mio rendimento non penso sia legato a questo e non penso che sia sceso così tanto. Sono quelle tappe della vita che ti segnano. Poi puoi fare una partita stupenda cinque giorni dopo, ma sono cose che alla lunga ti porti dentro, perchè è invetabile, non puoi pensare al 100% solo al calcio se dentro caso non si parla di altro. E' difficile fare finta di niente perchè si parlava tanto sui giornali. Aprivo  topolino e avevo paura che si parlasse di me. Non si parlava solo di me ma di una persona a cui volevo un bene incredibile. Si parlava di una vicenda che ha travolto una decina di famiglia compresa quella della mia ex moglie. E' stata una cosa molto dura.

 La tua doppietta alla Georgia nel 2008 la dedicasti a tuo suocero. Ci fu un coro di polemiche dopo questo episodio.

Io mi giudico molto e mi rendo conto di quando dico delle cavolate. Non riesco a capire tutto quello sdegno. Ci sono stati altri momenti in cui delle volte mi hanno travolto delle polemiche per delle cose un pò pesanti e sopra le righe. Lì no. Io non sono un cieco, non sono uno che fa finta di non vedere il suo passato. Però era una dedica non vedo quale problema potesse dare al popolo italiano, non so come potesse essere un cattivo esempio ai bambini romani. E' un gesto che rifarei.

Dopo poco tempo finisce la storia con tua moglie ad appena venticinque anni.

Tutto si supera, però sono quelle tappe che si segnano. Dopo tre anni siamo maturati ed il rapporto è eccellente soprattuto per la bambina, sembra quasi che siamo vecchi amici. Li all'epoca è stata bella tosta anche perchè io sono molto riservato e li tutto diventa di dominio pubblico. Devi pensare anche a come dirle certe cose a come farla capire.

Dopo questo Gaia diventa il centro di tutto.

Credo che lo sia sempre stato ed è normale. Non sono un grande padre per questo. E' stato molto più facile di quello che pensassi, non era una montagna da scalare, però era una cosa per la quale  se non mi fossi indirizzato bene per superarla avrebbe potuto pagare il conto la bambina. Lei invece è una bambina tranquilla serena che vedo sempre nonstante i gossip che si inventano su questo. Giochi male una partita e si dice che sono triste perchè non l'ho vista. Mi leva il sonno dalla mattina alla sera e ce l'ho sempre dentro casa. A me va bene così.

Ti è mai capitato di dover rifiutato qualcosa a livello di carriera, di dover riunciare a lasciare la società per cui tifi e nella quale sei cresciuto, per Gaia?

Finora no, sarebbe molto romantico ma fin'ora no. E' un pensiero ricorrente il fatto che se dovessi andare via avrei Gaia più distante, perchè qui ci mettiamo un quarto d'ora, ovunque sarebbe più scomodo. Fino ad adesso l'ho fatto per altri motivi, più precisamente per il motivo per  il quale ho sempre tifato per questa squadra. 

Ti sei schierato contro la tessera del tifoso. Anche li l'eco della stampa fu grandissimo.

Si, però quando ti dicevo che ci sono delle cose che non ridirei questa è una di quelle. Quando parlai della tessera del polizziotto sbagliai, però era un modo per far capire che non fosse giusto, a mio parere, ghettizzare, schedare e mettere dentro l'archivio tutti i tifosi solo perchè ce ne sono un centinaio veramente esauriti. Archiviare e ghettizzare tutti quelli che non hanno niente a che vedere con la violenza non mi sembrava giusto. La mia frase se risentita non era una cosa negativa o sbagliata. Però sono un giocatore della Nazionale e devo stare attento a certe frasi. 

Il Mondiale del 2006, cosa ti ricordi del momento dei rigori dopo tutto quello che c'era stato a seguito della gomitato a McBride?

Di quel giorno ricordo tutto. Mi ricordo la strada dal centrocampo al dischetto e pensavo tante cose. Delle volte penso a come facessi ad avere tutte quelle cose in testa in quaranta metri. Ero convinto di segnare, non so perchè, forse perchè mi fermavo a calciare sempre i rigori alla fine degli allenamenti dato che ero squalificato. Ho pensato molto ai miei e come potevano stare tesi per tutte le critiche che avevo ricevuto. Avevo sciupato l'occasione di giocare titolare un Mondiale.

Qual'è il tuo senso della vita.

Ho pensato a questa domanda per non fare una brutta figura. Ogni volta che pensavo ad una risposta non riuscivo a non arrivare che ad un unico epicentro, mia figlia. Direi che è lei il mio senso della vita. E' il motivo per il quale devo fare la persona pacata, è il motivo per il quale sono contento del mio futuro anche quando si spegneranno le telecamere e gli stadi saranno chiusi. Il pensiero di vivere con lei e di vivermi la sua adolescenza, di diventare nonno. Non ho dubbi il mio senso della vita è mia figlia.