Altre 18/02/2011 19:43
Beretta: "Legge sugli stadi? Il testo c'è, ma siamo ad un punto fermo". Barbaro: "Non sembra essere una priorità"
«Il punto - ha spiegato Beretta - adesso è di vedere se su questo testo, che è un testo che consente di realizzare gli stadi secondo le normative vigenti e senza rimuovere alcuno dei vincoli oggi presenti, si trova una convergenza in Commissione che consentirebbe un'approvazione molto veloce - ma serve l'unanimità - oppure se si deve fare il percorso tradizionale che fa la grande maggioranza delle leggi e andare in aula con una proposta condivisa da una maggioranza ampia. Questo è qualcosa che è evidentemente tutto nelle mani dei gruppi parlamentari presenti in Commissione. Noi auspichiamo che lavorino per il meglio, però diciamo che dopo 15 mesi che questa legge è all'esame della Commissione cultura della Camera il passaggio che c'è stato questa settimana non è affatto una fermata, anzi è comunque finalmente un punto fermo».
I presidenti delle società di calcio comunque si sono preoccupati di smentire quanti vedono nella legge sugli stadi il cavallo di Troia di speculazioni edilizie o di violazioni di norme ambientali. «Sono rappresentazioni fantasiose e completamente prive di fondamento - ha sottolineato Beretta - non si possono fare speculazioni edilizie perchè comunque sono le istituzioni a validare i progetti e ad assegnare le eventuali compensazioni e perchè non viene rimosso alcun vincolo, ma tutto resta nel rispetto totale e pieno delle normative». Il mondo del calcio chiede comunque alla politica di far presto. «C'è bisogno di arrivare il prima possibile ad una norma approvata in via definitiva per recuperare le distanze che purtroppo il calcio italiano ha accumulato rispetto a tedeschi, inglesi e spagnoli per il fatto che noi non abbiamo stadi nuovi e gestiti dalle società. Però - ha concluso Beretta - è importante che si arrivi ad un testo di legge che consenta di farli davvero gli stadi. È importante fare in fretta, è importante il massimo del consenso possibile, ma quello che è fondamentale è avere una legge che serva davvero e non sia solo una dichiarazione di principio come forse a qualcuno piacerebbe». È evidente che debbono restare quelle compensazioni che consentono la redditività dell'investimento. «Se così non fosse - spiega il presidente della Lega - vorrebbe dire che non si vogliono fare gli stadi. Perchè, o ci sono interventi pubblici come in altri paesi, oppure, come nel caso che proponiamo in Italia, non c'è un euro di denaro pubblico, ma altri modi per finanziare queste realtà senza alcun rischio di speculazione».
Lonorevole Claudio Barbaro ha aggiunto: E stato adottato a maggioranza un testo in commissione e la differenza rispetto alle precedenti discussioni, consiste nel fatto che, a fine novembre, avevamo adottato un testo che, gioco forza, è stato modificato per via delle richieste pervenuteci da parte del governo che inevitabilmente necessitavano di ulteriori accorgimenti. Questi fatti erano relativi allo spostamento dei fondi in dotazione a questa legge che, su decisione del governo, venivano spostati in unaltra direzione che era quello dello sgravio fiscale delle attività dilettantistiche. Questo ha reso necessario il ritorno del comitato ristretto, dove sono state apportate ulteriori modifiche. Sulla base di ulteriori indicazioni provenienti dalla Lega Calcio tra cui è possibile annoverare anche Lotito - , ci è stato fatto presente che una particolare definizione di alcuni
aspetti urbanistici, significava di fatto andare a svuotare la legge di significati. Tutto questo di concerto con la Lega.
"Ci siamo confrontati con gli uffici, con le leggi vigenti: di fatto, andare ad inserire in maniera così rigida una frase allinterno dellarticolato, che è contenuta anche in maniera diversa in un precedente articolo, che già prevedeva un obbligo. Se è un obbligo di legge già esistente, è totalmente pleonastico. Nulla vieta che nellambito di questi due strumenti urbanistici nel caso dovessero insorgere, a livello locale, conferenza di servizi e accordi di programma possono prendere atto dellinsussistenza dei requisiti necessari. Il
presidente della Lega, il dottor Beretta, mi ha fatto presente che quella formula non era soddisfacente per tutte le società di Serie A! In democrazia conta la maggioranza e io devo attenermi a questo principio. Stiamo parlando di un qualcosa che non è definitivo. Di fronte ad una fame di provvedimento, la legge sugli stadi potrebbe anche essere calendarizzata. Ma non ritengo questa legge una priorità per lo Stato. Ci sono venti giorni di tempo, ad occhio e croce, per trovare la quadratura del cerchio.
(radiomanàmanà)