Altre 09/01/2011 18:16

Dai 6 minuti di Rivera a Totti, tutte le sostituzioni-beffa

C'è lo stadio Ferraris che applaude, in tutti i suoi settori, la cifra di , un campione, un capitano, che sa mettere insieme tristezza e sarcasmo. «Ma che la partita comincia adesso?» ha detto rivolgendosi alla panchina quando, al 90' di una Sampdoria-Roma costruita sugli errori di Juan, mister Ranieri gli ha chiesto di scaldarsi. «Ma dai, la partita non è finita?» ha detto sorridendo. Era un sorriso triste, amarissimo. Forse Ranieri sperava in una magia, un'alchimia di quelle che solo un campione come può inventarsi. Ma c'è stato soltanto il tempo di litigare con capitan Palombo per un contrasto in area e poi l'arbitro Rocchi ha fischiato.

Sì, avrebbe potuto fare la differenza. Ma è come chiedere a una Ferrari che sta in garage di affrontare un tornante a 250 km/h senza darle il tempo di scaldare gli pneumatici. Forse, se fosse entrato 15 minuti prima non sarebbe finita così, 2-1. Ma il Ferraris gli ha voluto comunque tributare un lungo applauso, perchè è e chi ama il calcio non lo discute. Polemiche negli spogliatoi per questa decisione di Ranieri, secondo quanto si racconta. Perchè capitan non s'è visto in zona mista. C'era attesa per quello che avrebbe potuto dire il mister giallorosso nel tradizionale briefing a fine partita. Ma Ranieri sa come si fa. Alla domanda se non ritiene se sia stata una mancanza di rispetto mettere negli ultimi 4' Ranieri ha risposto: «Mancanza di rispetto? semmai il contrario. Gli ho detto: vai, e vediamo se con uno dei tuoi colpi risollevi la partita. Ho sempre detto ai miei giocatori che bisogna lottare fino all'ultimo minuto e anche io lo faccio». Candido Ranieri. è stato uno dei grandi giocatori di questi anni. Fantasia, potenza, determinazione le sue caratteristiche. Umanità e comprensione le sue doti. Adesso però tristezza e nervosismo cambiano il profilo di un giocatore che sarà sempre amato. Non ci sta nell'angolo, non ci può stare: e così il nervosismo lo fa diventare altro da sè: alla fine della partita ha continuato a litigare con Palombo. Sono intervenuti i compagni a dividerli. E nemmeno il paragone con Rivera lo consola. Nè consola chi vede in un'opportunità sprecata per la Roma

Marino ha sempre evitato di infliggere certe 'umiliazionì ai suoi giocatori, e se l'avesse pensata così anche Ferruccio Valcareggi, non ci sarebbero stati i 6 minuti più famosi del calcio, quelli giocati da Gianni Rivera nella finale mondiale Brasile-Italia 4-1 di Messico 1970. Quante polemiche da quella volta. E c'è stato perfino chi, nel dopo-partita, stava quasi per scagliarsi sul proprio allenatore, come successe ad un furioso Beppe Signori che ce l'aveva con Sven Goran Eriksson che l'aveva fatto scaldare un tempo intero, senza poi farlo entrare, nel corso di un Rapid Vienna-Lazio di Coppa Uefa (ottavo di finale della stagione 1997-'98). Ma c'è stato anche chi, da campione affermato o presunto tale, ha voluto sottolineare che non è mai il caso di fare polemiche anche se si viene mandati in campo per un solo minuto e si ha un contratto importante. Tenne a precisarlo, «perchè gli allenatori vanno sempre rispettati», dopo un altro Brasile-Italia, quello del 2-0 del febbraio 2009 a Londra, Julio Baptista che contro gli azzurri era stato mandato in campo all'89' e poi era stato stuzzicato sull'argomento dai giornalisti del suo paese. Oggi è toccato a : gli dicono di entrare al 90', lui si prepara a bordo campo ma i microfoni di Sky lo pescano mentre dice «ma è finita la partita..». Poi entra al posto di Greco e trova il modo di litigare con Palombo prima del fischio finale. Nemmeno due mesi fa, il 27 novembre scorso, era stata la volta di Ronaldinho entrato all'89' di Sampdoria-Milan, goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del brasiliano. Da quel giorno ha mollato il Milan e le sue uscite notturne si sono fatte sempre più frequenti. Il Gaucho aveva fatto capire di non aver gradito anche nel maggio 2009, quando lo mandò in campo per l'ultima quarto d'ora contro la . Un cambio-beffa sembrò al diretto interessato anche quello di Amauri entrato al posto di Del Piero all'87' di Chievo- del 9 novembre 2008 da Ranieri (ancora lui...). L'italo-brasiliano non avrebbe voluto fare una 'figurà simile davanti al suo ex pubblico. E, tra panchine e sostituzioni, proprio con Del Piero Ranieri ha avuto problemi ai tempi della sua esperienza in bianconero. Come dire che in fondo la storia si ripete 

 

(ansa)