In particolare, nella Grande Mela per UniCredit è rimasto Piergiorgio Peluso, insieme all'avvocato Roberto Cappelli, mentre Paolo Fiorentino è ritornato in Italia. Dall'altra parte del tavolo, negli uffici di Piper Jaffray di Park Avenue, DiBenedetto e i suoi soci: Julian Movsesian, Michael A. Ruane, Arthur J. Falcone e William C. Powers. Ma, secondo le previsioni, con ogni probabilità il delegato di Unicredit rimasto a New York tornerà in Italia già domani. Le riunioni sono servite per esaminare e mettere a punto una rete di garanzie necessarie per la stesura di un'offerta vincolante. Secondo indiscrezioni UniCredit potrebbe restare con una quota del 25% nell'As Roma con possibilità di uscita in un secondo momento.

La decisione sul futuro compratore spetterà quindi a Newco Roma, la società costuita «ad hoc» la scorsa estate e che custodisce il 67% del club giallorosso. Soltanto dopo il termine del 31 gennaio le offerte verranno esaminate collegialmente da UniCredit, famiglia Sensi e dal professore indipendente, Attilio Zimatore. A loro quindi il compito di individuare la proposta più vantaggiosa e concedere una trattativa in esclusiva. Si presume che tutto questo possa avvenire a stretto giro in modo da arrivare al deposito del «filing» (documentazione) entro fine febbraio.

Intanto, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha avuto modo di sgombrare il campo da eventuali equivoci sulla sua posizione in questa partita. «Io non tifo per nessuno - ha detto il primo cittadino -. Per me, che l'acquirente sia nazionale o internazionale è assolutamente identico, io non tifo per Tizio o per Caio, sono assolutamente indifferente». Alemanno ha poi aggiunto: «Per quanto ne so io, Unicredit non è andata negli Stati Uniti per chiudere ma per rappresentare le potenzialità della Roma. La chiusura dovrebbe arrivare la settimana prossima». 

(ansa)

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