Altre 03/12/2010 16:18

Tommasi: "Borriello ha personalità. La protesta dell'AIC? Vogliono esser più considerati nelle trattative"

trasmissione radiofonica.

Che ricordo hai di Roma, di quando eri stato ribattezzato  “Anima Candida” da Carlo Zampa, al tempo

speaker dell'Olimpico? 

"Cosa penso della tanta euforia? Penso che i tifosi esageravano! (ride, ndr) Ho avuto l'onore di giocare con grandi campioni e qualche volta si sentiva qualche mugugno tra il pubblico, ma soprattutto e ricordo le grandi ovazioni e un entusiasmo unico!"



Sui gesti plateali di  Borriello..

"Quando gioca la Roma c'è sempre una lente di ingrandimento puntata sulla squadra, in altri posti certi

episodi passano in secondo piano. Borriello è un giocatore di grande personalità che quando è in campo vuole essere protagonista, certi gesti sono istintivi ma spesso vengono giudicati inopportuni. Quando

la partita si vince va tutto bene, quando si perde si cerca di coglierli come segnali di difficoltà nello spogliatoio."




Sulla partita con il Chievo..

"Probabilmente sarò allo stadio, se avrò l opportunità andrò sicuramente a trovare i miei ex compagni di squadra."

Sullo sciopero indetto dall'AIC?

"Si sposta spesso l'attenzione da quello che il vero problema, mettendo in cattiva luce i giocatori. È una

situazione che oramai si trascina da diversi mesi. Mi sembra che la cosa sia stata montata in modo eccessivo. Sicuramente il giorno della protesta usciranno foto dei calciatori in vacanza sullo yacht, con belle macchine eccetera, è questo il messaggio che si tenta di far passare. 
Questa presa di posizione ha come primo

obiettivo di far capire che dall'altra parte c'è qualcuno, qualcuno che va considerato maggiormente quando ci si siede a un tavolo di trattative. La protesta non ha nulla a che vedere con l'aspetto economico della nostra professione. Quando si parla di trasferimenti coatti bisogna sempre considerare che la Roma probabilmente non avrebbe Burdisso e Borriello così come l'Udinese con Di Natale. Le rose delle squadre oggi contano

tutte più di 30 giocatori, il problema non è l'allenamento in gruppi separati piuttosto quando questo provvedimento viene adottato per imporre altre scelte. Se un giocatore chiede un aumento di ingaggio e gli viene concesso non vedo cosa ci sia di male, non mi sembra che le società vadano al risparmio quando si tratta di diritti televisivi. Questi discorsi poi vengono sempre fuori quando c'è una crisi di risultati."




Su ..

"Sicuramente Francesco non ha più 20 anni e può trovarsi in difficoltà a giocare tante partite in pochi giorni. come altri campioni fa parlare molto di se anche quando non gioca e poi in campo ci si aspetta che giochi come quando aveva 20 anni. Spesso queste aspettative portano tante critiche, molte volte immeritate. Dipende anche dall'abilità dell'allenatore e dei compagni capire come gestire al meglio Francesco. Il 100% di

oggi a volte è inferiore a quello di altri giocatori ma penso che siano situazioni comunque gestibili."