Altre 09/12/2010 16:30

Cessione Roma, Foschi: "Serve un imprenditore indipendente, o sarà Rometta"



Sul momento della Roma.

"Mi ricordo un'altra grande Roma che fuori casa perdeva sempre, ma che arrivò ad un passo dallo scudetto rimontando 8 punti alla . Era quella di Eriksson. Certo il ricordo non è dei più piacevoli. Per quanto riguarda la partita di ieri, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se per l'ennesima volta siamo stati raggiunti dopo il vantaggio"



Sulla cessione della Roma.

"A me spaventa una cosa semplice: il fatto che il marchio Roma sembnra non essere appetibile sul mercato internazionale. Mi sembra incredibile. Lo è quello del Manchester , come fa a non esserlo quello fella Roma?"

 Sulla possibilità che Angelucci acquisti la Roma.

"Quello che desta sospetti è che bisogna ricordare che oggi Antonio Angelucci è un senatore del Pdl e che i rapporti di Tosinvest con le istituzioni, con le amministrazioni locali, sono consistenti. Siamo davanti ad un Ciarrapico Bis o Lotito tris. La mia paura è che la politica voglia condizionare il mercato.

Angelucci ha interessi corposi con la regione Lazio, perchè la Tosinvest è un'azienda importante nel campo della sanità e che vive anche di convenzioni e soldi che la regione mette a disposizione. Questa azienda inoltre ha recentemente  avuto anche diversi problemi con la Guardia di Finanza"

Il problema non è soltanto con Berlusconi, è anche con la Lega Nord. Tanti vogliono difendere la

romanità, ma cosa acccadrebbe qualora ci fossero scelte determinanti per l'azienda Tosinvest?


"C'è pericolo do copnfusione di ruoli. Ci vuole una personalità trasparente, una persona non condizionabile da interessi politici. Se non vogliamo una rometta ci vuolke un imprenditore libero di poter fare grande La scelta di Angelucci è una scelta di serie b rispetto ad altre, e mi sembra ovvio che in quel caso avrebbero prevalso scelte politiche"



Sulla presunta mancanza di offerte dall'estero.

"Il sistema calcio è lo specchio del nostro sistema imprenditoriale. E quello che accade alle società di calcio italiane in Europa è lo specchio del ruolo dell'Italia nell'economia europea. Se le multinazionali non considerano la Roma un marchio appetibile, è anche perchè c'è la consapevolezza che il sistema Italia è un sistema archeologico, e sono consci che nel mondo della politaca e del calcio prevale un certo conservatorismo"



Sulle dichiarazioni del sindaco.

"Non so su che basi il sindaco dice alcune cose. E' vero che un sindaco anche per ruolo istituzionale deve occuparsi delle sorti di una società di calcio improtante come la Roma, ma è lo stesso sindaco che ci ha parlato degli stadi. Sinceramente le sue dichiarazioni secondo me lasciano il tempo che trovano. Sembrano più utili ad accreditarsi fette di tifoseria"

(radioies)