Altre 02/06/2010 18:49
Italpetroli: per sindaci e revisori a rischio continuità aziendale
Sia i sindaci che la societa' di revisione Bdo, secondo quanto riferiscono fonti accreditate, avrebbero comunicato ai soci di Italpetroli (famiglia Sensi e Unicredit, ndr.) che esiste un rischio legato alla difficile approvazione e certificazione del bilancio 2009 alle condizioni attuali.
"Ci sarebbero difficolta' - spiegano le fonti a Mf-Dow Jones - a certificare il bilancio 2009 perche' nell'esercizio in corso non sono stati ceduti asset per il rientro del debito". D'altra parte questo elemento era stato gia' evidenziato a giugno 2009 nelle relazione al bilancio 2008 di Italpetroli fatta dalla Price WaterHouseCoopers. Lo scorso anno il bilancio era si' stato certificato, ma sulla base di assunzioni di fatti poi non verificatisi.
"Lo sviluppo positivo degli eventi futuri, relativi al completamento nel breve termine di significative dismissioni volte a realizzare plusvalenze e a generare i mezzi finanziari necessari a ridurre l'indebitamento ed alle altre assunzioni contenute nell'accordo con Unicredit (principale creditore, ndr.) sara' determinante - si leggeva nella relazione della Price - ai fini della conferma delle previsioni formulate dagli amministratori. Nel caso l'evoluzione futura non fosse in linea con le attese potrebbe avere riflessi sui prossimi bilanci ed effetti significativi per l'accordo con la banca".
In parole semplici in mancanza di cessioni sarebbe venuto a mancare nel 2009 l'equilibrio patrimoniale e finanziario necessario a garantire la continuita' aziendale per Italpetroli. A sollevare la questione era stata la stessa Unicredit chiedendo a sindaci e revisori chiarimenti sul parere positivo espresso lo scorso anno, minacciando una denuncia (ex Art.2409 del Codice Civile) del collegio sindacale. E adesso, anche alla luce di queste richieste, i sindaci sembrano orientati a non apporre la firma sul bilancio 2009 e i revisori della Bdo di conseguenza a non certificarlo.
Questa decisione rischia di mettere ancora piu' sotto pressione la famiglia Sensi nella partita giudiziaria che e' in atto con Unicredit, creditrice di oltre 350 mln di euro nei confronti della holding. Tra le parti e' ancora in corso un arbitrato sulla disdetta del patto di riscadenzamento del debito.
L'eventuale impossibilita' di approvare il bilancio a giugno avrebbe conseguenze pesanti per la holding. I soci potrebbero vedersi costretti a prendere drastiche decisioni, quali l'immediata ricapitalizzazione della societa' o come extrema ratio portare i libri in Tribunale
(MF-DOW JONES)