Mister, che emozioni si provano alla fine di un’annata così emozionante e intensa?

"Sono sensazioni uniche, indescrivibili. È stata una stagione di lavoro, di sacrifici, ma alla fine ci siamo tolti grandi soddisfazioni. È merito dei ragazzi che sono stati fantastici. Su 40 gare disputate, ne abbiamo vinte 36 e pareggiate 4. Oltre all’importanza di aver vinto insime l’”Arco di Trento” e lo scudetto, sono da considerare le modalità con cui abbiamo raggiunto questi obiettivi."

Quando vi siete resi conto, lei e i ragazzi, che poteva essere una stagione da incorniciare?

"A Firenze, nella gara di andata. Eravamo sotto di due gol nel primo tempo, ma nella ripresa siamo riusciti a ribaltare il risultato, finendo sul 3-2 per noi. Vincere così, in casa dei Campioni d’Italia, ci ha dato consapevolezza nei nostri mezzi."

Quanto può influire nella crescita di un ragazzo la vittoria di uno scudetto a livello giovanile?

"Credo che influisca più il lavoro sul campo. Il nostro scudetto è veder crescere i nostri giovani sotto ogni punto di vista: mentalità, fisicità e tecnica. Sono convinto che in futuro questi calciatori possano rappresentare una risorsa importante per la Roma, sia a livello di Primavera che di prima squadra."

È inevitabile parlare del suo futuro. Molti accostano il suo nome a quello dell’Inter, ma cosa ha intenzione di fare Andrea Stramaccioni?

"Ho altri due anni di contratto con la Roma, vado in scadenza nel 2012. Sono molto tranquillo, il mio futuro non dipende da me, ma dalla società."

Ora è il momento dei festeggiamenti. Al futuro, società e allenatore, penseranno più in là. Di sicuro, un tecnico di questo livello non lo si trova tutti i giorni.

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