Buongiorno a Roberto Muzzi e benvenuto ai microfoni di RomaCaffè?

“Buongiorno a voi e grazie”.

Avendo tu vinto due coppe Italia, una con ogni squadra della capitale, volevamo sapere un pronostico e cosa ti aspetti dalla finale tra Roma e Inter di questa sera?

“La Roma e l’Inter sono le squadre più forti e meritano la posizione che hanno in campionato, anche se secondo me la Roma meritava qualcosa in più”.

Tu hai un passato nella Roma anche se sei notoriamente un tifoso laziale.

“Beh che dire. Quando ero piccolo ero tifoso della Lazio ma per la mia carriera ho passato più tempo a Trigoria che a Formello. Sono entrato nelle giovanili della Roma che avevo appena 13 anni e sono rimasto nella capitale fino ai 23”.

Giovanile che oltre tutto ora alleni, visto che hai intrapreso la carriera di allenatore partendo dagli esordienti classe 1999 della società giallorossa.

“Grazie a Bruno Conti, Stefanelli e alla Dott.ssa Rosella Sensi  ho inizato la mia trafila da allenatore  e per questo li ringrazio”.

Come si stanno comportando i ragazzi?

“I ragazzi sono molto bravi ed in un futuro la Roma avrà giocatori importanti”.

Quali sono gli insegnamenti che tende a dare ai suoi piccoli campioni?

“Io cerco di essere un educatore prima di essere allenatore ma i ragazzi vista la partita giocata domenica allo stadio Olimpico mi hanno chiesto com’era possibile che i giocatori tornassero indietro piuttosto che giocare. Rispondere per me è stato difficile ma ho detto loro che a nessuno piace perdere e che quindi quello che avevano visto non era del tutto vero, nonostante sembrasse il contrario”.

Qual è stato l’allenatore che più ha influenzato la tua carriera e cosa cerchi di trasmettere ai tuoi ragazzi?

“Io ho avuto molti allenatori ma credo che Mazzone e Spalletti siano stati i più importanti. Diciamo che cerco di insegnare ai miei ragazzi quello che queste due grandi figure professionali hanno dato a me. Per prima cosa voglio che i ragazzi si divertano perché alla fine quello che fanno è un gioco e questo deve restare, soprattutto alla loro età”.

Mourinho fa bene o male al calcio italiano?

“Secondo me fa male al calcio italiano perché deve portare più rispetto agli avversari. Se quello che fa lo facessero a lui si scatenerebbe l’inferno. Nel calcio ci deve essere rispetto per chi gioca e chi sta fuori dal campo. E poi la presidentessa Sensi è una persona squisita e non crea mai polemica, a differenza del tecnico dell’Inter  nato per fare polemica e creare scompiglio”.

Tornando alla partita di questa sera , ci saranno in campo due attaccanti fantastici come Vucinic e Milito. Un giudizio su questi due giocatori.

“Sia Vucinic che Milito sono due giocatori fenomenali ma la partita di questa sera sarà bella anche perché scenderanno in campo gente come Eto’o e Totti senza dimenticarci di Menez che, secondo me in prospettiva potrà diventare forte come Zidane. Il francese è un talento e come tutti i talenti è un po’ strano ma speriamo che non rimanga crisalide trasformandosi in farfalla”.

Parlando ancora di attaccanti, la Roma dovrebbe riscattare dal Bayern, Luca Toni?

“Secondo me si perché Toni è un giocatore importante ma tutto dipende dalla volontà della dirigenza e anche da come sta Francesco Totti”.

A proposito di Totti, tu lo porteresti al mondiale?

“Assolutamente. Francesco è un giocatore che anche in un tempo può risolvere la partita in qualsiasi momento. Io lo porterei al mondiale di corsa. E poi l’Italia in questo momento non ha un giocatore come lui, io lo conosco da quando eravamo piccoli e non posso dimenticarmi le sue giocate sin da quando eravamo ragazzini. Altra cosa, mi dispiace immensamente che uno come lui non abbia vinto il pallone d’oro pensando che l’ha vinto Fabio Cannavaro, non perché il difensore non sia forte ma perché credo che il pallone d’oro lo debba vincere un attaccante e per come sono fatto io, l’avrei assegnato a Francesco solo per il fatto di essere andato al mondiale con 7 viti dentro la caviglia”.

Esulando un po’ dall’ambiente romano, ieri è stato l’anniversario della strage di Superga. Tu che sei stato giocatore e capitano del Toro cosa pensi? credi  che la squadra possa farcela a tornare in serie A?

“Beh. La strage di Superga è qualcosa che ti rimane dentro, andare a vedere il museo con gli scarpini e le valigie di quella grande squadra non può lasciarti indifferente e ti da una stretta al cuore. Io ieri sono stato alla cerimonia e devo dire che come ogni anno è stata decisamente toccante. Per quanto riguarda la quadra spero veramente che il Toro torni in serie A perché la città e la squadra se lo merita, conosco il presidente Cairo e posso dire che è una persona squisita”.

 Ti salutiamo chiedendoti qual è stato il tuo gol più bello e se ce lo racconti?

“Guarda il mio gol più bello è stato in rovesciata durante l’incontro Cagliari- Piacenza. Ci fu un cross dalla destra ed io riuscì a stoppare il pallone con il petto e girarlo all’incrocio dei pali”.

Roberto ti ringraziamo e speriamo magari nel prossimo futuro di vedere uno dei tuoi ragazzi in prima squadra.

“Grazie a voi e come ho detto e uno dei miei sogni”.

In bocca al lupo e a presto.

“Crepi e un abbraccio a tutta la redazione”.