Altre 12/05/2010 18:28
Bastianello: "Ultras non è male"
Deluso per la fugace apparizione nelle sale?
Mah, no, me lo aspettavo. Era plausibile per un film così forte. Da qualche giorno sta girando nel circuito dessai. Daltronde, lItalia è il paese delle contraddizioni. Prima vogliamo novità, poi quando ci sono non le sappiamo apprezzare. Il mio film lo stanno ricercando in Inghilterra e in Grecia. Noi, purtroppo, non siamo valutare bene quello che abbiamo. Quello che arriva dallestero è sempre più bello. La cosa paradossale è che chi ha visto il film ha detto: Questo non è un film italiano. È crudo, è girato con lo stile inglese.
Come mai ha deciso di raccontare la tifoseria del Torino?
Non è esatto. Abbiamo scelto i colori granata, per lanniversario di Superga e per la città che ci ospitava, ma a partecipare sono stati ultras di tutta Italia, oltre che gli attori professionisti, che sono i protagonisti.
Secondo tempo è stato accolto dal mondo ultras con favore da una parte dei tifosi, mentre più freddamente da altri. Cosa non è piaciuto?
Perché, come sempre, quando vai a descrivere una storia non è la Storia. Alcuni non si sono riconosciuti nei personaggi. E poi, molti lhanno preso come un documentario, in realtà è un film a tutti gli effetti.
Parte dellopinione pubblica spesso descrive negativamente la realtà ultras. Lei, però, ha dichiarato di aver trovato altre risposte.
Esattamente. È un mondo come tutti, con i suoi lati positivi e i suoi lati negativi. Uno che ama molto è disposto per il proprio amore anche ad uccidere. Lo vediamo anche nella vita comune. È una bilancia emotiva. In queste persone ho notato amore e sensibilità molto forti. Gli ultras sono fedeli alle mogli, molto cattolici, hanno un rapporto con gli altri compagni di stadio paritetico. Sono tutti uguali davanti la propria squadra di calcio, non esiste ceto sociale. A creare disordini spesso sono i cani sciolti, quelli che col mondo ultras non centrano e non centreranno mai.
Insomma, lei non è partito con un pregiudizio negativo.
Già, io quando vado ad affrontare un argomento, svuoto il bicchiere e cerco di fare tutte le ricerche del caso, con la massima obiettività. Lho già detto e lo ripeto, non volevo fare della retorica, volevo rappresentare uno spaccato.
Del mondo dei tifosi e dei conflitti con le Forze dellOrdine se ne parla anche in questi giorni, in particolare dopo il caso di Stefano Gugliotta, picchiato dalla Polizia dopo Inter-Roma, finale di Coppa Italia.
Non entro nel merito della vicenda, ma dico solo una cosa: giustizia va fatta, ma va punito chi ha sbagliato. Quante persone vanno allo stadio? Quarantamila? Bene, se tre o quattro fanno casino non devono rimetterci tutti. I poliziotti sono esseri umani, possono sbagliare. Prendono mille, millecinquento euro al mese per andare a fare un lavoro massacrante, presentandosi negli impianti sportivi senza grande preparazione alle spalle e spesso devono confrontarsi con persone che odiano la divisa a prescindere. In Secondo tempo, illustriamo anche la realtà dei poliziotti, laltra faccia della medaglia.
È vero che le curve sono politicizzate?
Affatto. Di politica non se ne parla molto. Una volta un ragazzo aveva una maglietta con un simbolo politico, gli è stata strappata per evitare strumentalizzazioni, non per il simbolo.