Altre 19/04/2010 20:53
Soldi e amore dei tifosi, rimonta Miss Rosella

Sei mesi, e quella contestazione dura, maturata nel tifo giallorosso più oltranzista, fatta di bombe carta e scritte aggressive, condita anche da un maschilismo sempre dietro l'angolo quando l'avversario da colpire è una donna, è diventata amore: perchè ci sono rimonte che si fanno in campo e altre che si mettono a segno senza tirare in porta. Rosella Sensi la sua missione in fondo l'ha già compiuta: è presidente della Roma da meno di due anni, da quando nell'agosto 2008 è morto suo padre Franco, e con lui sembrava andarsene anche un capitolo intero della storia romanista. Per la giovane imprenditrice un testimone difficile e un cammino tutto in salita davanti: conti da sanare e una piazza mai soddisfatta da riconquistare. A lei, la seconda donna a guidare il club giallorosso (dopo la parentesi di Flora, vedova del presidente Dino) e anche vicepresidente della Lega dal 2006, la doppietta sta riuscendo: la sua Roma in zona retrocessione in avvio di campionato ora si gioca lo scudetto nella volata con l'Inter, quanto ai bilanci la politica del fair play finanziario sbandierata dal presidente Uefa Michel Platini, il club di Trigoria la attua da tempo, anche per necessità.
Certo, l'esposizione di Italpetroli, società controllante del club calcistico, è ingente: il debito con Unicredit ammonta a oltre 300 milioni. Quelli che i presunti acquirenti del passato - da George Soros all'industriale farmaceutico Francesco Angelini passando per Vinicio Fioranelli - si sarebbero dovuti accollare per comprare la società: sembrano lontani secoli i giorni in cui la ridda di voci e smentite, obbligatorie per una Spa quotata in borsa, ha tolto il sonno ai tifosi, divisi tra l'incertezza del futuro e la voglia di vedere alla porta la presidentessa. 'Via i laziali dalla Roma, «sei così incapace che manco cò 1 milione di euro riesci a magnà» recitava lo striscione anti-Rosella esposto al centro sportivo nei giorni più neri della Roma. Poi la scelta di Claudio Ranieri, l'arrivo di Giampaolo Montali (il re Mida dello sport) e il consolidamento di un gruppo fatto di donne (Cristina Mazzoleni e Elena Turra, rispettivamente alla pianificazione e ai media), ma anche di tanti uomini (Daniele Pradè e Bruno Conti) ha dato il via a una risalita in cui il fattore 'r' (che sta per romanità) è diventato preponderante.
La Roma è un club nazionale, che ha sempre puntato sul vivaio, ma adesso il collante lo fa l'appartenenza alla città. Perchè sono tanti i romani che lavorano per la Roma, e l'imperatore Claudio (Ranieri) è diventato il terminale di un successo costruito dentro e fuori dal campo. I gol di Vucinic intanto un risultato certo lo hanno ottenuto: la matematica qualificazione alla Champions, che vuol dire prestigio, ma anche soldi, fino a 20 milioni di euro, escludendo il botteghino che quando la Roma va riprende naturalmente a volare. Il posizionamento al top del campionato (in 10 anni comunque la Roma di Capello-Spalletti-Ranieri ha vinto uno scudetto, realizzato cinque secondi posti e ora lotta per il titolo mostrando una continuità non comune agli altri club) comunque garantirà alla Roma anche una fetta dei diritti tv cospicua, sulla base della vendita centralizzata: questo anche in virtù del fatto che il bacino di tifosi si è allargato molto fuori dall'anello del Raccordo Anulare.
Nell'esercizio passato i diritti rappresentavano con 33.733 milioni il 55% dei ricavi complessivi. La società, che per il futuro punta anche allo stadio di proprietà come volano economico, intanto conta sugli sponsor più fedeli (7 milioni di euro arrivano da un'azienda di telefonia pronta a mettere mano al portafoglio davanti a risultati) e su una politica di contenimento dei costi: il parco giocatori comunque acquista valore, e se i tifosi confidano nelle conferme dei prestiti illuminati di Toni e Burdisso, le casse potranno sperare in qualche cessione rivalutata dall'annata d'oro del club. In attesa del boom economico (la società quanto a fatturato è 11/a tra i club europei), la Roma conta intanto le cifre record del campo: la striscia di 24 risultati utili è record uguagliato di Capello, con Ranieri che però ha superato l'illustre predecessore, mettendo insieme un bottino maggiore di punti. Un'altra intuizione di Miss Rosella: le dicevano 'Vai col ventò, lei è rimasta e ha vinto pure il derby in trasferta.