Altre 10/03/2010 15:30
Studio UEFA sugli infortuni: "Fondamentale la comunicazione tra staff tecnico, sanitario e dirigenziale"

"Lo studio ha avuto unevoluzione significativa durante questi nove anni ha commentato -. Allinizio, non era sempre facile convincere i club più importanti a partecipare al progetto, poiché inconsapevoli dei benefici che avrebbero potuto avere. La situazione attuale è profondamente mutata, con numerosi club che vorrebbero unirsi ai 23 che già vi aderiscono. Alcuni membri fondatori inviano informazioni dettagliate ogni mese da nove anni, e non lo fanno soltanto per essere gentili con la UEFA. Hanno capito che ne traggono beneficio.
Uno dei benefici tangibili dello studio pan-europeo che ha registrato oltre 11.000 infortuni è quello di offrire ai club dei metri comparativi su cui misurare la propria prestazione medica. Come spiega Jan Ekstrand, "i club hanno piena fiducia in noi e nella nostra riservatezza. Poi, quattro volte a stagione inviamo puntualmente il nostro feedback. Per prima cosa, ogni club riceve una completa valutazione statistica della propria situazione infortuni, qualcosa che di norma i club hanno già nei propri sistemi. Ma quello che i club non hanno sono le informazioni comparate con altre squadre in altri paesi. La nostra relazione suddivide i dati statistici in aree specifiche: infortuni muscolari, legamenti ecc In questo modo i club possono individuare i propri punti di forza e punti deboli, e decidere su cosa concentrarsi per migliorare.
Il programma, che inizialmente si concentrava su alcuni grandi club, è stato esteso nel corso degli anni fino a coprire la fase finale di tutti i tornei UEFA per squadre nazionali, comprese quelle di futsal e gli ultimi due Campionati Europei Femminili UEFA. "Nel calcio femminile, il rischio di infortunarsi è pressoché identico, mentre possono variare le ragioni ha evidenziato Jan Ekstrand -. Per esempio, se consideriamo i contatti in termini di massa di energia e velocità, è ragionevole che nel calcio maschile possano determinare fratture e in quello femminile contusioni.
Nove anni di raccolta dati hanno generato interpretazioni che hanno alimentato dibattiti nella Commissione Medica e nei Simposium Medici UEFA. "È mia opinione personale rileva Jan Ekstrand -, che ai massimi livelli non è sufficiente dare ai giocatori un programma di allenamento specifico per prevenire infortuni. Sarebbe invece meglio concentrarsi sui carichi di lavoro. Pertanto, ho maturato il convincimento che non è necessariamente lo staff medico lanello più importante in materia di prevenzione degli infortuni. I club che nel corso degli anni hanno mantenuto costantemente bassi i livelli di infortuni attribuiscono di norma grande importanza alla comunicazione con lo staff tecnico, con i direttori generali e perfino con i dirigenti del club.
Alla domanda su quale desiderio vorrebbe esprimere per il futuro e sul bilancio di questi nove anni, Jan Ekstrand risponde: "Abbiamo raggiunto i nostri traguardi, ma in futuro potremmo coinvolgere più club. E cè un messaggio chiaro che vorremmo trasmettere: si dice spesso che il rischio di infortunarsi è in aumento, ma nove anni di indagini dettagliate dimostrano il contrario.
(uefa.com)