Altre 05/03/2010 18:13
Domani la 'paradinha' all'esame dell'Ifab
«Nel calcio quando si tratta di innovazione e di creatività, prima c'e il Brasile, poi ci sono tutti gli altri». «Per fermare i brasiliani - prosegue - puoi cercare di sopraffarli (buona fortuna!) o di rubare le loro tecniche. Se questo non funziona, tutto quello che puoi fare è cambiare le regole». Ed è quello che potrebbe fare domani l'Ifab, anche se un eventuale cambiamento delle regole non riguarderebbe i Mondiali di giugno-luglio in Sudafrica. È prassi, infatti, che, in deroga alla regola abituale secondo cui le modifiche decise entrano in vigore il primo luglio, nell'anno della Coppa del mondo si cambi solo dopo la fine della competizione, per non sottoporre gli arbitri ad uno stress supplementare. Pertanto, com'è avvenuto fino adesso, la 'paradinha' - non proibita dalle attuali regole della Fifa - sarà giudicata dall'arbitro in piena autonomia e secondo il suo potere discrezionale.
Il termine 'paradinha' fu coniato ai Mondiali del 1970 in Messico, quando la frenata in rincorsa fu praticata da Pelè, anche se in maniera meno plateale rispetto a quanto accade oggi. 'O rei', comunque, non rivendicò la paternità della mossa, dicendo di averla copiata da Didi. Il giornale ricorda che il mese scorso Neymar, attaccante 18enne del Santos definito da taluni 'il nuovo Pele', fece una 'paradinha' assai accentuata: cominciò a trotterellare verso il dischetto, accelerò, si fermo all'improvviso e, dopo che il portiere del San Paolo Ceni si era buttato a destra, tirò a sinistra insaccando. Poi accennò qualche passo di samba, mentre lo speaker esultava: «Paradinha! Goooool!». «Deve approfittare finchè è permesso in Brasile, perchè quando andrà in Europa non potrà più farlo», ha lamentato il portiere beffato, alludendo al fatto che Neymar è corteggiato da diversi club europei. Più che una 'paradinha' - ha commentato - è stato un 'paradao' ('fermata lunga'). «In effetti, fuori dal Brasile, gli arbitri, non avvezzi a vedere la mossa, sono meno indulgenti», rileva il quotidiano, ricordando che due anni, in un match tra Argentinos Juniors e Paleiras, un arbitro colombiano punì il brasiliano Diego Souza, reo di 'paradinha', con il cartellino giallo.
Domani la 'paradinha' va all'esame dell'Ifab, e sembra tirare aria di bocciatura. «Equivale a barare», disse nel settembre scorso il presidente della Fifa Joseph Blatter. «Questo stop (nella rincorsa) deve essere stoppato», ammonì.