Altre 09/02/2010 17:37

Zeman: "Sono pronto a tornare"

Mister, nelle ultime settimane il suo nome è tornato a circolare con insistenza. Prima si è parlato di Livorno, poi di Lazio. Cosa ci può dire?

"Vi posso dire che se sono sempre a casa signfica che di concreto alla fine non c'è stato niente. Tante voci, tanti sussurri, ma alla fine io sono sempre fuori, nonostante nella mia testa mi senta ancora un allentore".

Ha provato a darsi una spiegazione sul perchè di un'assenza tanto lunga dai campi di calcio?

"Certo che ho provato a darmi una spiegazione, il problema è che non la so trovare. Non so perchè sia ancora fuori, a casa. L'ho detto, io mi sento un allenatore a tutti gli effetti, ho più di 800 panchine in carriera, 300 in serie A e nel massimo campionato mi sembra di aver fatto sempre bene. Evidentemente le società fanno altre valutazioni, altre scelte".

Vede in circolazione qualche allenatore che le somiglia nel modo di pensare e di fare calcio?

"Se devo essere sincero direi proprio di no".

Parliamo di questo campionato. Storia chiusa? Ha già vinto l'Inter?

"L'ho detto più di una volta, devo ripetermi. L'Inter aveva vinto il campionato prima di iniziarlo. E' troppo superiore, in tutto. Per rosa, per qualità tecniche e atletiche, per organizzazione. Non c'è confronto con tutte le altre. Altre squadre hanno provate a starle dietro ma manca continuità. Il Milan è partito male, si è ripreso ma adesso è di nuovo in difficoltà. Ora c'è la Roma che ha una buona continuità di risultati ma lo svantaggio è troppo".

Qual è a suo avviso la squadra che ha espresso o sta esprimendo il miglior calcio?

"Ho visto molte partite in questa stagione, e sinceramente nessuna mi ha sorpreso per lo spettacolo. Non ricordo gare degne di nota. Mi sembra che in questo calcio si pensi molto di più a non far giocare gli altri che a proporre idee".

Lei ha avuto un'esperienza esaltante in Puglia. A Foggia creò Zemanlandia, una squadra capace di stupire tutti per la qualità del gioco. Adesso in quella regione c'è un'altra realtà che sta facendo molto bene. Questo Bari può essere paragonato al suo Foggia?

"C'è una differenza fondamentale. Il mio Foggia veniva da un campionato di serie B vinto, e quindi quando arrivamo in A i miei ragazzi sapevano già quello che dovevano fare. A Bari hanno cambiato, passando da a Ventura ma sono stati bravi a non risentirne e stanno facendo una ottimo campionato. Non credo però che si possano paragonare le due esperienze".

Capitolo arbitri.Passa il tempo, cambiano presidenti, designatori e arbitri stessi ma i discorsi sono sempre gli stessi. Urli al complotto, società che si lamentano. Come mai?

"Possiamo e potete tutti mettervi l'anima in pace. Queste polemiche ci saranno sempre perchè non si vuole ammettere che come sbaglia un calciatore può cadere in errore anche un arbitro. E' anche lui un essere umano o no? L'importante è che ci sia buona fede".

Nazionale. Il futuro di Lippi sembra sempre più lontano dalla panchina azzurra. Chi vede bene come suo erede? Si parla di Prandelli e Ranieri.

"Sinceramente non so rispondere. Non ne ho idea. Sta alla Federazione individuare l'uomo giusto".

Per chiudere. Quanta voglia ha Zeman di tornare protagonista?

"L'ho detto prima. Io sono e mi sento un allenatore e credo di poter dare ancora molto a questo calcio. Evidentemente i presidenti delle società fanno valutazioni diverse perchè sono sempre a casa. Io però sono pronto a tornare".