Altre 10/10/2009 12:28

Viola: "Cordata? Difficile"

Sul tema è intervenuto poi anche Riccardo Viola, presidente del Coni provinciale oltre che figlio del presidente del secondo scudetto giallorosso: «Credo che ci voglia rispetto per l’attuale proprietà della Roma. Il nuovo stadio deve essere lo e lo deve costruire l’attuale proprietà, con oneri e onori del caso. Non vorrei che la prospettiva di un nuovo impianto diventasse un mezzo per strumentalizzazioni di vario tipo o addirittura per chi vuole rilevare il club. Una cordata? Bè, è una ipotesi che mi vede scettico. Per come sono strutturate le società in Italia, è fondamentale che ci sia una sola testa a decidere. Al massimo si può pensare a una partecipazione o, all’altro estremo, all’azionariato popolare, altra ipotesi che però non trova spazio nel nostro paese. Ma, ripeto, deve esserci una sola testa a decidere. Basta guardare cosa accadde proprio alla Roma nel post-Ciarrapico, quando la coesistenza tra Sensi e Mezzaroma durò pochi mesi...».

E proprio il nome di Mezzaroma è tornato in ballo nelle ultime ore. Massimo, il figlio di Pietro (che fu socio

di Sensi nella Roma)
, s’è detto disponibile a partecipare a una eventuale cordata. Amministratore delegato

della Impreme Spa, società impegnata nel settore edile, lavora nell’azienda di famiglia dal 1994 (cominciò

a Houston), dopo essere stato consigliere di amministrazione e responsabile del settore giovanile nell’As

Roma.
Dal 2006 è presidente della M.Roma Volley, oggi in A2, con cui ha vinto una Coppa Cev nel 2008. E’ anche armatore di una imbarcazione velistica, con cui ha vinto tre Campionati del mondo, tre d’Europa e

tre Campionati Italiani. Il Coni gli ha assegnato la “Stella d’Oro al Merito”. A proposito della vecchia esperienza alla Roma, nel 2006 raccontò al Romanista: «Nel calcio la mia famiglia ha solo perso. Non entrammo per guadagnarci. Si doveva mettere in piedi una cordata, ma rimase solo mio padre. Gli altri si defilarono uno dopo l’altro. Forse gli altri non venivano dalla nostra realtà e non avevano la sensibilità di capire che cosa significava, per la à, il fatto che la Roma stava sparendo. Poi mio padre incontrò per caso Sensi in un ristorante, quando ormai era rimasto da solo. E fu un incontro provvidenziale, perché ormai i libri contabili di Ciarrapico stavano già in tribunale. Entrambi si ritrovarono uniti dall’amore per la Roma. Poi la lasciammo a lui, in ottime mani». Anche allora, tutto nacque da una cordata..