Altre 23/08/2009 18:25

Collina: "Gli arbitri possono e devono sbagliare"

 

Sul nuovo regolamento arbitrale.

Si può, si deve poter sbagliare perché, purtroppo, l’errore è componente della nostra umanità, di arbitri, giocatori, tecnici, commentatori, chiunque. È chiaro che bisogna cercare di sbagliare il meno possibile. È importante il lavoro, è importante la preparazione, è importante l’impegno che gli arbitri garantiscono in assoluto, dopo di che è molto importante il rispetto, perché sempre e comunque ci vuole rispetto per le persone, per gli altri. Credo che la migliore testimonianza del rispetto che gli arbitri in genere hanno verso le altre componenti derivi proprio dalla modifica del regolamento che è stata apportata in questa stagione e che consentirà agli allenatori di potersi muovere all’interno dell’area tecnica. Gli allenatori sentivano questa non possibilità come un limite alla possibilità di sfogare la tensione che accumulavano durante la partita; l’abbiamo capita, io me ne sono fatto parte attiva, promotore nei confronti della Uefa e della Ifab, ed è stata modificata. Mi piacerebbe, però, che questa forma di rispetto, che questo rispetto che viene nutrito nei confronti di giocatori, tecnici, di altri componenti della partita, venga comunque sempre nutrito anche nei confronti degli arbitri.

 

Sia in positivo che in negativo, secondo te è giusto che i commentatori, chi ha giocato, tutti quanti, facciano dei commenti sugli arbitri?

Quando le valutazioni sono positive chiaramente fanno piacere. Al di là delle battute, la prestazione di ieri di Tagliavento in Siena-Milan, ma anche quella di che ha arbitrato -, il derby dell’Appennino, una partita importante, credo che le due prestazioni siano state decisamente molto buone. Quello che mi ha fatto piacere è stato soprattutto il tentativo di fare giocare: ho visto le due partite in tv e i commentatori delle due partite in diretta sottolineavano questo sforzo, questo tentativo, questo fatto che di fronte a dei contatti, che magari in altri tempi sarebbero stati fischiati, la scelta dei due arbitri era quella di far giocare. Oggi pomeriggio ho visto un po’ di West Ham-Tottenham e basta vedere quel tipo di partita, di accettazione dei contatti, per capire dove potremmo puntare.

 

Ci deve essere conoscenza della tattica della squadra per prevenire le mosse e seguire meglio il gioco.

La figura dell’arbitro nel corso degli anni si è evoluta: si è partito dal giudice, per cui bastava soltanto conoscere le regole, le interpretazioni; poi si è passato all’atleta, oggi basta venire a Coverciano a vedere i fisici degli arbitri per capire quanto siano atleti; però, conoscere le regole e avere un buon livello di allenamento non è più sufficiente. Oggi bisogna conoscere il gioco, lo sviluppo, magari in anticipo, leggere la partita. Il concetto di leggere la partita, che era proprio degli allenatori, oggi deve essere proprio anche degli arbitri: solamente anticipando quello che può succedere, si può essere nelle condizioni ottimali per poter decidere.

 

Allora bisogna aprire agli ex calciatori.

Non avrei assolutamente preclusioni, se hanno le caratteristiche per poterlo fare, perché no? Chiaramente dovranno maturare quell’esperienza diversa dall’aver giocato, però un arbitro che non sappia di calcio, magari anche non da ex calciatore, ma solamente da persona che studia e cerca di capire il gioco, o che magari ha avuto qualche esperienza di calcio giocato da ragazzo, in giovane età, senza queste conoscenze credo che non si possa fare un salto di qualità notevole.

 

Perché non si sono attuate prima queste regole?

Io dieci anni fa arbitravo e magari le cose che adesso cerco di dare come aiuto agli arbitri, le mettevo in pratica io da arbitro. In questi tre anni, il lavoro che è stato fatto è stato questo: da tre anni gli arbitri hanno la possibilità di utilizzare un server, cioè di accedere tramite internet a un archivio di partite dove possono vedere come giocano tutte le squadre, per cui quando ricevono la designazione possono documentarsi sulle tattiche, sulle caratteristiche delle squadre e dei giocatori. Da quest’anno, dalla scorsa settimana, ho deciso con la condivisione di Nicchi e Abete, di anticipare l’ufficializzazione delle designazioni dal venerdì al giovedì per la Serie A proprio per dare un giorno in più agli arbitri di preparazione.

Il discorso di far giocare di più, di limitare l’intervento è un qualcosa che stiamo cercando di fare da anni, da anni cerchiamo anche di avere collaborazione, perché l’arbitro non è che possa decidere sua sponte quanti interventi fare, il comportamento dell’arbitro è sempre legato allo sviluppo della partita.