Altre 11/05/2009 15:13

Mazzone: "I tifosi devono ricordare cos'ha fatto la famiglia Sensi per la Roma"

Cagliari Roma: il solito black-out difensivo e poi il recupero con orgoglio.

“Esatto, c’è stata una reazione vera. La Roma ha rimontato due gol e poteva anche vincere nel finale. Tutto sommato è stata un buona partita, lo dicono anche i numeri dell’incontro, 16 tiri per la Roma contro i 3 del Cagliari”.

Tre tiri in porta due gol, il problema difensivo si fa sempre sentire.

“Si lo so, la Roma prende troppi gol, dicendo questo credo di non scoprire l’America. I numeri parlano chiaro: la Roma prende decisamente troppi gol. Il motivo non lo so, però. In questo Spalletti è molto bravo e molto attento, i difensori hanno qualche problema, non credo sia un problema tattico ma di forma fisica. Qualche infortunio di troppo che ne mina il rendimento. I problemi della Roma in questa stagione sono stati i troppi infortuni e i troppi gol subiti, poi però i motivi dell’uno e dell’altro non li so, bisogna chiederlo a Spalletti, al suo staff, ai medici ed alla struttura in generale”.

Ormai la matematica condanna la Roma per la ma è ancora in piena corsa Europa League.

“Quando si va in campo si va per vincere. Ora l’obiettivo è conquistare la qualificazione alla Coppa Uefa, anche per il prestigio della Roma in prospettiva. La squadra deve fare un gran finale di campionato, mancano tre partite alla conclusione e bisogna cercare di vincerle tutte, poi una volta finito il campionato la società si metterà seduta insieme al tecnico e si tireranno le somme facendo le valutazioni del caso”.

Nelle ultime settimane la famiglia Sensi è sotto accusa da parte di tifosi. Cosa pensa della contestazione?

“Io ho mandato un messaggio: i tifosi devono stare tranquilli. Capisco le amarezze e tutto il resto, ma dobbiamo anche ricordare cosa ha fatto la famiglia Sensi per questa Roma. Io l’ho vissuta in prima persona perché sono arrivato insieme a lui (Franco Sensi, n.d.r.). Prima c’era Mezzaroma con due presidenti, poi il Presidente Sensi ha liquidato la famiglia Mezzaroma e ha preso lui il comando, abbiamo iniziato a fare un lavoro discreto insieme durante i miei tre anni, poi sono arrivati Capello con Batistuta, Samuel, Cafu e compagni, e ha potuto dimostrare così tutto il suo valore con una Roma arrivata finalmente a certi livelli. Adesso è tornato il momento di difficoltà, dobbiamo stare vicino alla famiglia Sensi. A me è dispiaciuto tanto quello che è accaduto, dobbiamo ricordare cosa hanno fatto i Sensi per la Roma. Io ne sono il testimone: quello che abbiamo trovato a Trigoria appena arrivati erano cose veramente brutte, c’era di tutto: mele e cocomeri dentro le stanze sporche e distrutte. Queste sono cose che i tifosi non sanno, ma fanno capire quello che ha fatto la famiglia Sensi per la struttura Roma, con la squadra che in seguito ha raggiunto obiettivi importanti, anche a livello europeo. Ora è un momento negativo, capisco anche la delusione dei tifosi, ma questa è una stagione balorda. Ora bisogna finirla nel modo migliore, poi ci si metterà seduti e si programmerà il futuro della Roma”.

Con questa società?

“E’ una decisione che devono prendere i Sensi. Spetta a loro decidere se proseguire oppure no. Io leggo sui giornali della presenza di cordate di persone che vogliono fare gli investimenti sulla Roma, ma sarà vero? Io di queste cose non capisco. E se non ci fosse nessuno? Se i Sensi vanno via, la Roma a chi la diamo? Facciamo le cose fatte bene, finiamo questo campionato cercando la distensione e la serenità per poi poter valutare bene”.

Ed iniziare il prossimo campionato con qualche ritocco a questo gruppo di giocatori.

“Esatto. Questa è una buona squadra, lo ha dimostrato a livello italiano ed europeo. Io l’ho sempre detto che bisogna migliorare solamente due aspetti: gli infortuni - sono venuti a mancare troppi giocatori importanti tutto l’anno, in primis che è tornato il giocatore di una volta - ed i troppi gol. I numeri parlano sia sul piano degli infortuni che su quello delle troppe reti subite, chi di dovere deve intervenire di conseguenza. Ma ormai chiudiamo in bellezza ed in serenità, senza polemiche. La tifoseria della Roma è una tifoseria d’amore, vedere certe cose mi dispiace”.

Una parola su Guardiola, suo allievo ai tempi di Brescia.

“Probabilmente sarò presente a Roma in occasione della finale di . Io tifo Pep Guardiola e , anche se so benissimo che sarà una partita difficilissima. E’ un ragazzo eccezionale, a Roma non è piaciuto troppo, ma era un giocatore molto bravo. Ora fa un altro mestiere e sta facendo benissimo, è un ragazzo umile di quelli che ti rubano il cuore”.

Ha dichiarato di aver imparato molto come allenatore da lei.

“Lui voleva sempre sapere quello che facevamo, noi a Brescia giocavamo un calcio tecnico, molto vicino a quello spagnolo. Io avevo giocatori molto forti, una delle poche volte in cui ho avuto a disposizione una potenzialità tecnica elevatissima: avevo Roberto Baggio, Guardiola, Pirlo, Toni, Appiah, Matuzalem con Sereni in porta e Dainelli e Petruzzi in difesa. Era una squadra forte, è stata imbattuta per 17 partite in serie A, è arrivata in semifinale Uefa e abbiamo fatto la storia del Brescia. Giocavamo un calcio molto tecnico, copiato da molte squadre di adesso, come il . Io dicevo sempre di giocare con palla a terra e che dovevamo tenere noi il controllo della partita. Pirlo nel ruolo che occupa adesso l’ha fatto esplodere io, l’ho deciso io ufficialmente, prima giocava da mezzapunta ed io l’ho spostato play basso, alla Guardiola o alla Giannini come giocava con me. Comunque penso di andare all’Olimpico a vedere giocare il di Guardiola, non è ufficiale ma ci sono buone probabilità, mi ha invitato e credo che sarò presente all'Olimpico”.