Altre 30/04/2009 16:21

Il calcio agli inglesi lo insegniamo noi


Il prossimo anno, se le operazioni di questo periodo andranno tutte a buon fine, avremo tre grandi rappre­sentanti in Premier League e uno al­la guida della squadra più importan­te, la nazionale inglese. A Gianfran­co Zola, che ha cominciato da alle­natore proprio quest’anno a Londra, il West Ham ha appena rinnovato il contratto; a Carlo è stato proposto il Chelsea per la seconda volta in pochi mesi (e ora gli ha det­to sì); a Roberto Mancini verrà affi- dato il Manchester
, che punta a un vero e proprio trasloco dalla Pre­mier League alla
e che per questo ha deciso di investi­re somme considerevoli; a Fabio Ca­pello hanno affidato la nazionale do­po i continui fallimenti dei suoi pre­decessori e, come nel caso di Zola, i risultati sono stati im­mediati.


EUROCONQUISTATORI -

Finora avevamo con­quistato territori stra­nieri lontano dall’In­ghilterra. Avevamo vinto in Germania, Portogallo e Austria con quel fenomeno ir­riducibile di Giovanni Trapattoni, in Spagna con Fabio Capello e Claudio Ranieri, in Svizzera, un po’ di tempo fa, con Albertino Bigon, avevamo «prestato» al calcio romeno e serbo le idee di Walter Zenga, ma in Inghil­terra tranne il triennio di Gianluca Vialli (due stagioni col Chelsea, una col Watford) e il quadriennio di Ra­nieri non avevamo ancora sfondato.

Poi, d’improvviso, una fiammata. Capello dei leo­ni bianchi, in testa al girone di qua­lificazione al Mondiale a punteggio pieno, 5 partite, 15 punti, 16 gol fat­ti, 4 subiti, un trionfo dietro l’altro con Rooney mattatore con 5 gol e con la riscoperta e il rilancio (tanto atte­so e desiderato dagli inglesi) di Da­vid Beckham. Sulla scia di Capello, Zola ancora in lotta, non certo con un organico stellare, per un posto in Eu­ropa League. E sulla scia di entram­bi e Mancini, due protago­nisti ( il primo vincente, il secondo non ancora) degli ultimi an­ni di Cham­pions League.


Per la verità, di si è innamorato un russo, Roman Abramovich, lo stesso che ave­va voluto incontrare anche Mancini ( in uno yacht in Costa Smeralda) e qualche tempo dopo Spalletti, nella famosa riunione a... tre di Parigi la scorsa estate: prima il colloquio con , poi con Spalletti, per fini­re però su Scolari. Per il suo club, Abramovich voleva Carletto già l’anno scorso, ma Galliani, rapida­mente informato dagli agenti al­l’Avana, bloccò il suo allenatore con una battuta. “ Carlo, ha fatto una scappatella, eh?”. Stavolta la storia è più seria, siamo a un passo dall’an­nuncio del matrimonio. Testimone Spalletti, che prenderà il suo posto al Milan.


Il pregiudizio è caduto non siamo più il Paese del «catenaccio» Ai britanni