Altre 17/03/2009 12:06

Totti e Spalletti divisi sul futuro?


IL PROGETTO - Cosa aveva detto l’allenatore? Niente di offensivo. Anzi, quasi una cosa normale se non si parlasse di un giocatore che per la Roma rappresenta un totem. "Visti gli infortuni, la Roma continuerà a considerare al centro del suo progetto?", era stato chiesto in tv a Spalletti. "Dovremo parlarne in maniera approfondita a fine stagione — la replica —... ma spero che possa essere ancora disponibile a lungo perché lo ritengo ancora fortissimo". E poi in sala stampa, a chi temeva l’assenza del capitano e di
con la
, ha risposto: "Voi a Roma pensate che non si possa giocare al calcio senza e , ma non è così".


APPOGGIO - Vero, ma ieri i sussurri di Trigoria sono stati a senso unico: perché queste parole? E le considerazioni sono state queste. Francesco, 32 anni, ha stretto i denti mille volte per dare una mano alla barca Roma anche quando stava male. L’ultima contro l’, giocando 120’ che hanno infiammato di nuovo il suo ginocchio. Non solo, nei momenti in cui l’allenatore è stato in difficoltà — due gli esempi citati: la vicenda Chelsea e la questione infortuni — nonostante le perplessità, non lo ha mai criticato e, se mai, lo ha giustificato.


PERSONALITA' - E allora torna la domanda: perché? Le spiegazioni date ufficiosamente sono state due. 1) (insieme a
, Panucci e alla responsabile finanziaria Cristina Mazzoleni) è uno dei pochi a confrontarsi (talvolta) con un carattere forte come Spalletti. Gli altri dirigenti — dal d.s. Pradè a Bruno Conti — sono più obbligati alla mediazione. 2) A livello medico e di preparazione Francesco lavora autonomamente, e questo magari può non far piacere a chi comanda. Detto questo, logico che nella rincorsa al 4° posto una frizione di questa portata sia deleteria, e per questo si cercherà di sgonfiare al più presto le malinconie del capitano. Che però non vorrebbe essere preso come alibi qualora, in un prossimo futuro tutto da definire, il rapporto fra la Roma e Spalletti dovesse finire.


IL CONTRATTO - Una cosa è sicura: il prolungamento di non dipenderà da Spalletti. Da maggio i colloqui con la società entreranno nel vivo e Francesco è convinto, come longevità agonistica, di poter essere l’Inzaghi giallorosso. Perciò il suo desiderio sarebbe quello di arrivare fino al 2014, con la promessa che — se si accorgesse di non farcela — sarebbe il primo a fermarsi, passando subito alla dirigenza. Così facendo, sarebbe disposto a ridursi l’ingaggio del 10-20%, anche se tanti dei contratti firmati dal club (tv, sponsor, amichevoli) sono più ricchi proprio per la presenza del campione. Un campione che fa rima con Roma. Spalletti capirà.