Altre 18/03/2009 08:12

Il calcio e le banche

E’ Mediobanca, fondata nel ’98, giovane e ambiziosa, già in passerella per i tribunali: l’ex amministratore Pier Domenico Gallo è stato rinviato a giudizio per aggiotaggio. La banca con il galletto ruspante, evidente caricatura di Gallo, attraverso la fiduciaria Melior Trust (controllata al 44%), si prende cura del 70% del Cagliari di Massimo Cellino. “Vieni da noi, troverai ospitalità” scrivono sul sito. Non c’è il campanello, perché non si deve bussare. Nelle stanze della Melior, che paiono di lusso estremo, l’Inter ha discusso il bilancio del 2005 e ha concepito Inter Brand, la società che gestisce il marchio, un’idea che ha evitato la ricapitalizzazione e la mannaia della Covisoc. Da queste parti si aggira Stefano Ricucci che, nella sua Magiste International aveva accoppiato un pezzo della Lazio e della melior. Nell’ufficio di Presidenza sedeva Gianfranco Mossetto, già numero uno dell’Udinese, che voleva traghettare i friulani in Borsa. Dieci passo, contati, e siamo fuori dal vicolo. Troppe cifre, troppe sigle. Un labirinto senza filo di Arianna: Andrea Novarese, il vicepresidente della Melior, siede da 20 consigli di amministrazione.

Via Santa Maria della Porta, che sollievo. Aria Fresca. Il corso affollato e la piazza, in fondo, affollatissima. Piazza Cordusio: storica sede di Unicredit , avorio che brilla, orologio British sul rosone. I tram sfilano e i taxi strombazzano. Sembra la Lega calcio, eppure non c’è Matarrese. Si vedono i presidenti della Seria A, eppure manca Ilaria D’amico. Direbbero i filosofi: presenza trascendentale. Perché una buona decina di presidenti, con lo spirito dell’investitore ansioso, sono ogni giorno qui, davanti a Unicred . Via con l’appello. : Aurelio De Laurentiis si accontenta dello 0,2%, il 99,8 è della Filmauro, legata al 90% alla Cordusio. Reggina: il 98% della Reggina Service, forziere per il marchio amaranto, è della Cordusio. Tra parentesi: per chi tifa Unicred quando si affrontano e Reggina? Roma: il 49% della Italpetroli, azionista di riferimento dell’ As, è di Unicredit; e i sensi, con la banca di Alessandro profumo, hanno un debito che sfiora i 400 milioni di euro. Lazio: nel febbraio del 2008 ha ricevuto un prestito di 6.68 milioni da Unicredit, senza interessi e in otto rate trimestrali, e può sempre avvalersi dell’istituto, delle sue fidejussioni di garanzia, per l’iscrizione al campionato. : per il centro sportivo di Vinovo, si legge nel bilancio semestrale abbreviato del 31 dicembre 2008, Blanc e soci dovranno appianare un debito di 17.4 milioni con Unicredi leasing, già locat, per i contrattili affitto (leasing finanziario)di “ Center” Anche l’Udinese e il , negli anni recenti, hanno chiesto liquidità a Unicredit . Che sponsorizza la , il Ravenna in C1 e, ancora con Cordusio, gestisce il 33% di una Srl che fa capo al . Rifiatare.

Siamo a Milano, mancano le milanesi? Calma. Basta girare dietro Cordusio, via Santa Maria Segreta, e farsi accecare dall’insegna dell’Antonveneta: un paio di anni fa, ricevendo in cambio Inter Brand, da qui sono usciti 120 milioni di euro. Un mutuo, nient’altro: senza file e attese, senza passivi, una chiamata d’aiuto che genera una plusvalenza.

Massimo Moratti, all’epoca era consigliere di Interbanca, ex lembo di Antoveneta.

Meglio virare su via Manzoni, snobbare i negozi di Monte Napoleone e affacciarsi sulla Filippo Turati: dove c’è il Milan e le banche – dalla familiare Mediolanum- non sono mai di troppo. O altrimenti, sono invasive. Anche Codacons, l’associazione che difende i consumatori aveva una tessera “Cuore Rossonero”, la carta di credito del tifoso milanista. E l’ha mostrata all’Antitrust, per dire: vanno bene le norme sicurezza, vanno bene i progetti di Milan Entertainment (cugina di Inter Brand), ma perché costringere il tifoso agli sportelli di Intesa Sanpaolo?

Banche a destra e a manca. Perché? Non per il rosso che, a dispetto dei colori sociali, tormenta il Milan e Inter: -316 milioni per Berlusconi e -418 per Moratti.

Diceva Roberto Gervaso che ci sono tre categorie di debitori: “c’è chi fa il debitoper necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. Solo il primo, di solito, li paga”.

Il calcio li fa sia per vizio sia per necessità, chissà se per leggerezza. Di sicuro i debiti vanno saldati perché c’è la Covisoc che controlla e certifica chi è in regola e chi deve abdicare. La crisi c’è. Adriano Galliani era ottimista, in autunno: “Credo che nel mondo del calcio non accadrà come negli altri settori. Il calcio italiano non è molto indebitato verso il sistema bancario, perché perde soldi ma queste perdite sono sempre coperte dagli azionisti. Certamente ha un indebitamento verso il sistema bancario, ma non eccessivo”.

Chi beneficia della banca come sponsor , più in veste di creditore che di debitore, potrà reperire un rimedio. Potrà farlo il Palermo, sostenuto da banca Nuova della Popolare di Civenza ; potrà farlo il Piacenza che, se sventura sarà, dovrà privarsi della banca della à. Più complesso sarà per il Rimini che il logo della banca della à lo ha sulla maglia. E così per altre decine di squadre, di medio o alto lignaggio, a prescindere dalle aspirazioni e dal rosso incancrenito. Le banche sono assetate di soldi, immobilizzate come sono da capitali congelati e azioni in picchiata. Quale banca avrà risorse per rinviare le rate del prestito, chi sarà pronto a scucire sull’unghia (l’Ascoli per un ritardo non ha pagato gli stipendi ed è stato penalizzato), chi a sottoscrivere fidejussioni? E soprattutto per chi tifa Unicredit quando i suoi capitali si danno battaglia?.

Quando il potrebbe far retrocedere la reggina e la
scalare la Roma dalla . Anche se il calcio è il superficiale delle banche, oggi è il giorno in cui il superficiale diventa fondamentale. Da via Filippo Turatile casse continue sono già logore. Alla spicciolata s’incontrano sedi e cartelli della banca Popolare di Milano che, come alla Samp nel 2005,presta milioni di euro con scarsa parsimonia. Un chilometro sul largo stradone intitolato a Vittor Pisani, capitano generale della flotta veneziana, e si arriva alla centrale centrale: lì una gigantografia ricorda che la finale sarà a Roma e che Unicredit sarà sponsor dell’ Uefa fino al 2012.