Partiamo dalle accuse di Spalletti all’ambiente?

Roma è così. Coinvolgente. Trascinante. Travolgente. Nel bene e nel male. Perdi e sei zero. Vinci e sei da scudetto anche a venti punti dalla prima.

Ma in che modo l’ambiente incide sul rendimento?

La mancanza di equilibrio viene percepita dai giocatori. Che leggono i giornali, ascoltano le radio e incontrano i tifosi al ristorante. Ed è dura per l’allenatore proteggere il gruppo, perché anche lui viene travolto, io comunque tifo per lui.

Come se ne esce?

Ognuno deve lavorare per non cadere nell’esaltazione o nella depressione.

Partita bruttina, quella di domenica…

Non l’ho vista tutta. Ma un ko del genere penso sia figlio della qualità dell’Atalanta e di un appannamento della squadra. Che, dopo una serie positiva, ci può stare.

La rincorsa al quarto posto continua?

Sì. Gli stop di Juve, Genoa e Fiorentina lasciano la Roma lì.

Si è fatto un’idea del caso Panucci?

Del fatto in sé so davvero poco. Posso dire che mi sono allenato qualche giorno fa a Trigoria e ho visto Christian lavorare col gruppo senza problemi. Lui è sempre stato un grande professionista.