Altre 12/02/2009 12:09
Del Piero-Totti, duello tra ripescabili
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Limpressione è che i due abbiano chance praticamente uguali, anche se in questo campionato Totti ha giocato a mezzo servizio: appena 900 minuti in campo, contro i 1515 di Del Piero. Seppure quasi con gli stessi spari: 7-6 nei gol per lo juventino. Conterà, allora, cosa combineranno i due da qui in avanti, nel prossimo anno e mezzo che ci separa dal mondiale Sudafricano. E, certo, tenendo conto di quello che saprà fare il resto della concorrenza. Una stagione fa, per esempio, il capitano bianconero convinse Roberto Donadoni, che pure laveva a lungo tenuto fuori, segnando 21 reti e prendendosi il titolo di miglior bomber della serie A.
Impossibile non chiamarlo. Laltro numero dieci, invece, sera volatilizzato da un pezzo, salutando dopo il Mondiale e imbastendo una trattativa diventata presto snervante sotto il governo di Donadoni. Ora potrebbe di nuovo aprire il guardaroba azzurro, diventando un avversario in più per Alex. Sintersecarono, i sentieri dei due, il 10 ottobre 1998 a Udine, Italia-Svizzera 2-0: Totti entrò al 70, guarda un po, per lo juventino, che aveva già stampato una doppietta. Da lì in poi sarà un dualismo che, a fasi alterne, si trascinerà nel decennio, fin dagli Europei 2000.
Del Piero, tanto per cambiare, dovrà nuovamente convincere tutti, seppure Lippi abbia spesso ripetuto che «tanto Del Piero lo conosce bene e sa altrettanto bene ciò che può dare». Discorso che potrebbe però valere per qualsiasi altro vincitore di Germania: sta di fatto invece che nel ruolo il ct sta testando altri piedi, su tutti quelli di Giuseppe Rossi. Al capitano bianconero non resta così che riprendere a segnare come gli capitava lanno scorso, o come ha fatto nei primi mesi dellanno, tra campionato e Champions League. Con una complicazione in più: la concorrenza feroce che sannuncia dentro la Juve, ora che Trezeguet è di nuovo aggiustato alle ginocchia e Iaquinta pare aver riparato tutti i suoi acciacchi. Al di là dei valori, capitava infatti che Ranieri spesso si trovasse disponibili solo Alex e Amauri, e la coppia era fatta. Ora, come ha ricordato Trezeguet la scorsa settimana, dovrà fare delle scelte. E nessuno mollerà un minuto: «Come attaccante non mi sento inferiore a nessuno - diceva a Londra Vincenzo Iaquinta - ma siamo in quattro e in una squadra come la Juve ci vogliono». Per riprendersi lItalia, però, Del Piero dovrà fare lo stesso con la Juve.