Altre 02/01/2009 20:07
La seconda vita dei calciatori

Mettendo ordine a quella che appare la lista di una selezione del Resto del Mondo, il contropiede di Totti si segnala rumoroso. Lo scatto arriva dopo una visita pre-natalizia nella redazione romana del «Corriere dello Sport» dove lex Pupone racconta: «A Lippi non direi subito no, ci penserei mille volte». Il no riguarderebbe una Nazionale abbandonata da Totti a pochi giri dallubriacatura mondiale perché allora cera una caviglia fuori posto e la gente non aveva capito i sacrifici fatti dal capitano della Roma per essere a Berlino 2006. È passata lera Donadoni, ma, soprattutto, una guarigione che, a parte ricadute di altra natura (vedi il ginocchio), sembra aver restituito il miglior Totti. «Se si mette in testa di tornare in azzurro chi gli dirà di no? Dovrà solo chiamare Lippi, uno come lui fa sempre comodo», così Peruzzi, amico del giallorosso e braccio destro del condottiero viareggino. Totti e lItalia appare tutto tranne che una storia con il finale già scritto. Oggi, la nuova sfida da vincere per lex Pupone è uno stiramento agli adduttori che lo riporterà in campo alla vigilia della notte di Champions contro lArsenal. Poi, sarà tempo delle riflessioni senza appello: se Lippi chiama, non si potrà più andare ai supplementari. Da Totti a Beckham, ma qui tocca al Padrino lultima parola. Il Padrino è Fabio Capello, così definito dal «News of The World» per la sua costante richiesta di fedeltà e rispetto assoluto alla truppa di Sua Maestà. Una richiesta che varrà anche per il neo-milanista con una variabile in più: se Beckham sogna una seconda vita con lInghilterra dovrà lasciare il segno in rossonero.
E, Riquelme e Ronaldinho? Al primo, Maradona ha già annunciato di voler affidare le chiavi della sua Seleccion, un ritorno che si celebrerà il prossimo 11 febbraio a Marsiglia quando Diego se la dovrà vedere con la Francia in amichevole. Riquelme non è stato convocato per la prima di Maradona in Scozia perché impegnato nella corsa al titolo con il Boca Juniors, ma da febbraio sarà lui a dare ritmo e qualità nel cuore delle trame argentine. A casa per lultima esibizione dellanno del Brasile è rimasto anche Ronaldinho per colpa della solitudine al Barcellona e per i pochi minuti nelle gambe una volta sbarcato a Milanello. «Deve giocare di più...», si giustificò Dunga prima di Portogallo-Brasile. Alibi che, adesso, sette reti e tanti applausi dopo, non regge più. Ad una seconda vita in nazionale aspirano anche Raul e Trezeguet. Lo spagnolo è frenato dal successo europeo dei suoi ex compagni (squadra che trionfa non si tocca), ma a riaccenderne sogni e speranze è larrivo sulla panchina della Spagna di Del Bosque con il quale Raul ha sempre avuto un gran rapporto nel Real Madrid. Trezeguet guarda a Domenech e si tappa gli occhi, ma una convocazione fra i Blues val bene un atteggiamento conciliante. «Star fuori dalla Nazionale è un peso...», così David.