Altre 16/01/2009 17:29
Il primo scudetto, il primo libro

Negli anni, ho continuato ad accumulare fotografie e testimonianze, schedato tutti gli impegni giallo-rossi della stagione, dall'entrata in carica del presidente Bazzini, il 10 giugno 1941, fino al ricevimento ufficiale di festeggiamento offerto dal Governatorato di Roma presso la Casina del Bersagliere, il 19 giugno 42'. Gare ufficiali, amichevoli, persino le sedute di allenamento settimanali, sono state ricostruite e commentate grazie alla ricognizione di oltre venti testate giornalistiche dell'epoca (tra queste il: Il Messaggero, Il Littoriale, l'Avvenire, Il Tevere, Il Popolo di Roma, La Tribuna, Il Tifone, La Gazzetta dello Sport, Il Calcio Illustrato, Il Giornale d'Italia, La Stampa, Il Guerin Sportivo, Il Secolo).
Di ogni singolo atleta (compreso il terzo portiere e gli atleti che disputarono solo gare non ufficiali) e dello staff tecnico (dal massaggiatore al direttore sportivo, passando per i consiglieri più rappresentativi), ho realizzato una biografia che ne ricostruisce le vicende precedenti e successive a quella fatidica stagione (sapevate ad esempio, che il piccolo Benedetti divenne, a carriera conlcusa, pittore e allievo di Giorgio De Chirico e che Aristide Coscia si trasferì, per un periodo a Smirne in Turchia?), contando sui contributi dei protagonisti e dei congiunti più stretti di alcuni di essi (come la famiglia Bazzini, Cerretti, Coscia).
In quasi 17 anni, lettere, foto e interviste inedite, aneddoti e testimonianze di tifosi anonimi e vip (Garinei e Giovannini, Ennio Morricone, Flora Viola), memorabilia, documenti rintracciati presso l'Archivio centrale dello Stato e in collezioni private, faldoni su carta intestata AS Roma emessi dalla storica sede di Via del Tritone, sono confluiti in un libro di quasi trecento pagine "E non ti curar di loro ma gioca e passa: Storia della prima squadra centro meridionale Campione d'Italia", che racconterà (con l'ausilio di un documentario sonoro e di una inedita testimonianza filmata) la storia di un trionfo, che fino ad oggi, era avvolto da una patina crescente di lacune, imprecisioni, menzogne (non ultime le ridicole e odiose voci su inesistenti favoritismi evocati, anche nel corso del 2008 da pseudo opere storico-sportive).
Fiore all'occhiello di questo lavoro, la prefazione scritta da tre campioni d'Italia, Amadei, Krieziu e Nobile, a cui vorrei già da oggi volgere il mio ringraziamento. Il libro, uscirà entro il mese di febbraio in una tiratura limitata di 100 copie numerate, e spero che le sorprese per chi avrà interesse a leggerlo non mancheranno. Nelle ultime settimane, con grande orgoglio sto vedendo maturare due progetti a cui ho dedicato gran parte del mio tempo libero negli ultimi venti anni, il libro sullo scudetto del 1942 (che mi auguro onestamente possa divenire una pietra miliare nella storiografia dello sport capitolino) e una biografia (a cui tengo in egual misura, se non maggiormente) dedicata a Italo Foschi che mi ha regalato delle sorprese francamente sbalorditive. Nelle ore in cui si è tornato a dare giustamente spazio al progetto del Museo romanista, il mo obiettivo è quello di dare un contributo alla conoscenza della nostra storia e degli uomini che l'hanno segnata con il proprio entusiasmo, la propria passione, la propria fede giallo-rossa.