Altre 10/01/2009 17:41

Gaza, le bombe non fanno sconti al calcio: bombardato lo stadio della nazionale palestinese

COME NEL 2006 - Non è la prima volta che questo stadio viene bombardato: già il primo aprile del 2006, una controffensiva israeliana si scatenò verso lo stesso impianto. Allora i danni si concentrarono sul terreno di gioco per via di una bomba scoppiata proprio sul centrocampo causando come effetto un enorme cratere. La Fifa s'impegnò immediatamente per riparare al danno: "Il nostro compito - le parole di Joseph Blatter - è quello di garantire ai giovani la speranza e la possibilità di divertirsi con quella scuola di vita che è il calcio".

SOGNI INFRANTI - Stavolta è andata peggio: dello stadio di Rafah non resta che un cumulo di macerie dopo il crollo pressoché totale delle tribune bombardate. E pensare che la nazionale palestinese aveva giocato la sua prima gara nel proprio territorio solo il 27 Ottobre scorso allo stadio Al-Husseini di Al-Ram, nelle vicinanze di Ramallah. Prima d'allora, aveva sempre dovuto chiedere asilo a Paesi amici, come l'Egitto o il Qatar. Un sogno, quello del calcio in Palestina, divenuto film con la pluripremiata pellicola del 2006 "Goal Dreams". Un sogno condannato a rimanere tale.