Altre 16/12/2008 10:00

Robot, statue culle e ciucci... Così si gioisce


Cosa ci può essere di più bello di un gol? In alcuni casi solo un'esultanza. Sui campi di calcio se ne sono viste di tutti i colori: da improbabili balli dance sino a gesti atletici degni del miglior ginnasta. Una carrellata di emozioni in cui anche i giocatori della Roma hanno dato il loro contributo. A partire da , che ormai ha fatto del "ciuccio" un vero e proprio marchio di fabbrica delle sue esultanze.Un gesto, questo, che inizialmente si pensava fosse dedicato ai suoi Cristian e , ma che in realtà era rivolto a Ilary. Come confermato, dalla moglie del , a Vanity Fair : «Ho il vizio di ciucciarmi il dito da sempre e quindi, Francesco, esulta in quel modo per me». Altro romanista che ha fatto scuola con le sue esultanze è Vincenzo Montella. Il bomber giallorosso, infatti, per tutti è l'Aeroplanino. Un soprannome guadagnato "sul campo", visto che dopo ogni rete Vincenzino cerca proprio di mimare un aereo in volo. E cosa dire di Gabriel Omar Batistuta? La sua "mitraglia" sotto la curva ha fatto letteralmente impazzire i tifosi giallorossi dopo un gol nel derby. Un romanista che proprio grazie alle 9 reti segnate alla Lazio è diventato uno dei giocatori più amati è Marco Delvecchio. Per l'ex numero 24, dopo ogni rete, il canonico gesta era quello di portarsi tutte e due le mani dietro alle orecchie per sentire la reazione del pubblico. Questa, infatti, in principio era nata come un'esultanza polemica, poi trasformatasi invece in un atteggiamento di ritrovato feeling.


Feeling come quello che ha Luca Toni per il gol e per il gesto di portarsi una mano vicino all'orecchio, come a dire: "avete visto che ho fatto". Per altre esultanze, invece, bisogna andare un po' indietro nel tempo. Chi non si ricorda uno "statuario" Eric Cantona festeggiare immobile, a colletto alzato, dopo un gol? Un gesto che ha fatto talmente il giro del mondo che, ad anni di distanza, è diventato di "proprietà" di Mark Bresciano, il centrocampista australiano in forza al Palermo. Ma a proposito di esultanze che sono state copiate, una di quelle che ha avuto maggior successo è stata la "culla" del brasiliano Bebeto. Un gesto, fatto per festeggiare la nascita del figlio, che ha girato tutto il globo visto che lo ha mostrato dopo un gol ai mondiali statunitensi. Nell'elenco dei "calciatori-ginnasti" come non citare Obafemi Martins? Il nigeriano, ex Inter, è infatti famoso per le sue capriole dopo un gol. Un'esultanza che però, in Italia, ha visto il capostipite nel colombiano Faustino Asprilla. Sempre dal Sud America, ma questa volta dal Brasile, è arrivato un festeggiamento più "sentimentale". Quale? Il cuore mimato con le dita dal milanista Pato. E la "Robot Dance", invece, il marchio di fabbrica dell'inglese Peter Crouch? Un ballo goffo e sgraziato proprio come le movenze in campo dell'attaccante del Portsmouth.