Altre 25/12/2008 21:23
Letterina a Babbo Natale 'Il calcio che vorrei...'

KATAWEB - Nel mondo del pallone dei nostri tempi, c'è poco spazio per le regole ed il sentimento. Un antico appassionato esprime un sogno, perchè il gioco più bello del mondo possa tornare a dimensione d'uomo, un po' come era una volta
Caro Babbo Natale,
Sono (ero?) un appassionato di calcio: ed è per questo che il calcio non mi piace più. Ti scrivo per dirti come vorrei che fosse il mondo del pallone. 1) Vorrei che il Fantacalcio diventasse il calcio vero. Mi spiego: vorrei cioè regole economiche uguali per tutti. Comunista? Ma dài... Persino gli inventori del capitalismo, gli americani, hanno sistemi sportivi fondati su principi di equità. Ogni sodalizio, certo, deve dare precise garanzie economiche (ci sono franchigie che cambiano padrone e città) ma il sistema-trasferimenti è tale per cui tutti sono competitivi. Il calcio, con la sua componente d'imprevedibilità, forse premierebbe i più competenti e non solo i più ricchi. 2) Vorrei ancora che ogni club facesse giocare un numero di "italiani" prestabilito. Per "italiani" (varrebbe anche per il basket) intendo giocatori in grado di rispondere a un'eventuale chiamata della Nazionale.
3) Vorrei che il "libero mercato" non fosse "immorale mercato" in cui il commenda di turno un giorno si alza e dice questo costa troppo e il giorno dopo lo compra a un prezzo due volte maggiore: questo vale a maggior ragione in tempo di crisi economica. 4) Vorrei che il mercato lo tornassero a fare gli allenatori, più dei procuratori e dei direttori sportivi. I diesse dovrebbero vivere come commessi viaggiatori, sempre con la valigia in mano, per assistere a molte partite di Paesi sconosciuti o di serie inferiori. 5) Vorrei che i "Primavera" fossero valorizzati, e così i settori giovanili; invece i ragazzini di talento vengono additati come *** se accettano la chiamata di un club straniero. Se avessi un figlio "che ci sa fare" vorrei per lui il meglio possibile. E il meglio non è una condizione di agio economico e di totale irresponsabilità. Il meglio te lo dà un Arsenal, per esempio, che ti fa studiare, ti insegna a stare al mondo e poi... ah sì, ti fa pure giocare.
6) Vorrei che ogni squadra professionista avesse un camp estivo, a luglio, e 4 settimane di test aperti a tutti, test fisici e tecnici. Da questi dovrebbero uscire un tot di giocatori sconosciuti da aggregare alla prima squadra nel ritiro estivo. Con amichevoli serie, mica con la rappresentativa turisti in Appennino. 7) Vorrei infine commentatori e non tappetini davanti ai potenti e ai privilegiati. Perchè gli aggettivi positivi-iperbolici danno il vomito (tutto è straordinario: pensano che abbiamo l'anello al naso?). L'eccesso di servilismo di fronte a chi conta e al contrario quel fare sbrigativo con chi "fa meno cassa" nuoce gravemente alla salute.
Caro Babbo Natale, non so se hai un giocattolo così per me: ma il mio calcio si è rotto e te lo volevo dire.