Altre 29/12/2008 19:34
Giannini, il Principe operaio
Il Gallipoli, presieduto da Vincenzo Barba, deputato del Pdl, in cinque anni è passato dallEccellenza pugliese alla terza serie: ha uno stadiolo da circa 5 mila posti, con tribune e strutture varie vecchiotte e usurate. La media degli spettatori è di oltre mille presenze a gara, con donne e bambini che hanno diritto gratuito allingresso. Con 34 punti in 17 gare, la squadra di Giannini è, come detto, campione d'inverno del proprio girone, ma anche dellintera Prima Divisione, visto che la Pro Patria, in testa al girone Nord, ha collezionato un punto in meno. E poi: maggior numero di vittorie interne, sette e un solo pareggio; secondo attacco (29 reti), solo due reti meno dell'Arezzo, secondo in classifica, con sei vittorie e un pareggio conquistati addirittura nei secondi tempi.
In Salento al fianco di Giannini lavorano due ex portieri: Roberto Corti, il suo vice, che ha difeso per parecchie stagioni la porta dellAscoli, e Giovanni Cervone, per anni suo compagno nella Roma, che è il preparatore dei portieri. Il gruppo (affiatato assai, dicono) è completato da Roberto Masiello, il preparatore atletico, figlio dellex attaccante della Ternana di qualche anno fa. Il calcio che propone il Principe è legato ad un modulo, il 3-5-2, molto flessibile. E capitato più volte, ad esempio, che per esigenze di gara il sistema di base si sia trasformato in un 3-4-1-2 molto aggressivo, tattico ma non privo di fantasia. Difesa sempre a tre, comunque.
«Dicevano che in un campionato duro come la terza serie difendere a tre fosse un rischio, ma i risultati stanno dando ragione a me», spiega Giuseppe.
La rosa giallorossa si sta dimostrando competitiva, a cominciare dalla difesa che ha nel portiere Generoso Rossi un sicuro punto di forza, anche se lex under 21 azzurro è un po sovrappeso. A centrocampo brilla la stella del fantasista francese Mounard e in attacco ci sono Ginestra e Di Gennaro, 15 reti in due, che danno al Gallipoli forza e tecnica di categoria superiore. «Cè chi sostiene che sia una rosa creata su misura per me, in realtà io ho chiesto soltanto di poter avere Cangi e Bonatti, che avevo conosciuto e apprezzato a Massa, e Mounard, che avevo avuto a Foggia. Giocatori come Ginestra e Di Gennaro, per fare due nomi, li ho trovati qui. Per fortuna...», la chiosa del tecnico.