Altre 27/12/2008 22:58
Borgonovo, un Natale di speranza: "Il calcio fermerà la S t r o n z a"
Novità in vista La signora Chantal sorride. Il buio è sparito da casa Borgonovo. Questo è un Natale di battaglia. E di speranza. Quella che è entrata nella testa e nel cuore di Stefano dopo la visita del professor Brawn, che opera alla Harward University, negli Stati Uniti. E' stata la figlia di Adriano Galliani a creare il contatto. E il Milan a fissare volo New York-Milano e visita privata. Chantal racconta: «Al professor Brawn ho rivolto una domanda da un milione di dollari: "Secondo lei siamo lontani decenni dallo scoprire una cura contro la Sla?". La risposta è stata: "Siamo vicini. Vicini"». A primavera potrebbero arrivare clamorose novità.
Amichevole di lusso La stanza che ospita Stefano è piena di amici. Borgo scrive sul suo computer «Capello». Barollo, l'amico che cura la scuola calcio a Giussano, spiega: «Capello ha inviato a Stefano una maglia della nazionale inglese con tutte le firme dei giocatori». Bravo. Ancelotti è ancora più bravo. Si ferma a Giussano, in piazza S. Giacomo, due volte a settimana. Sempre. E parlano. Di vita. Di calcio. Stefano, dopo la vittoria dei rossoneri contro l'Udinese, ha inviato un messaggio a Carletto. «Ho visto in campo il nuovo Patoguegno. Pato è il Butragueno del 2000». Stefano sorride. E scrive: «Milan...». C'è una nuova sfida colorata di rossonero. A primavera si giocherà un'amichevole tra il Milan degli anni Novanta e il Real di quell'epoca. Potrebbe essere l'occasione per presentare ufficialmente la Fondazione Borgonovo che la signora Chantal ha appena fatto nascere. «Il mio quinto parto».
Sul ring Stefano scrive ancora la parola «Milan». Galliani gli ha fatto il regalo di Natale più bello. Ha realizzato un impianto televisivo nella sua scuola calcio e, presto, lo collegherà al televisore di casa Borgonovo. Stefano potrà seguire in diretta gli allenamenti e le partite dei suoi ragazzi. Caro Milan, questa iniziativa è un'altra Coppa nella tua scintillante bacheca... I figli arrivano alla spicciolata. Andrea, il grande, è appena tornato dalla palestra di pugilato dove si allena. Presto salirà sul ring. E mamma Chantal trema. «Il pugilato mi fa più paura del calcio».
Che ansia Già, calcio e paura. Il professor Brawn ha raccontato che ci sono stati ben sei calciatori di una squadra californiana ammalati di Sla. «Il calcio non c'entra con la *** scrive Stefano . Il calcio con la sua potenza economica sconfiggerà la *** perché metterà a disposizione i fondi necessari per la ricerca». Lo fa soffrire che qualcuno continui a legare la Sla al pallone. «Male informazione » scrive sul pc. In un angolo spunta la foto della Fiesole. Il pensiero torna alla notte del Franchi. All'amico Baggio che lo accompagna sotto la curva. «Io avevo paura da morire. E quello scemo di Robi mentre ero davanti ai miei tifosi mi diceva: "Perché non saluti? Sei proprio un maleducato". Questo è Baggio». Alla vigilia di Natale in casa Borgonovo è piombato anche Walter Zenga. Un altro uragano.
Quanti contatti La signor Chantal finalmente può anche concedersi un attimo di respiro. Per più di un anno lei è stato il mondo di Stefano. Studia la Sla, tiene i contatti con tutto un mondo di malati che hanno scelto Stefano come «cannoniere». «Ormai la Sla è la *** per tutti. Chiamarla *** fa meno paura». La *** si può combattere o, almeno, si può addormentare. Stefano torna a scrivere. «E' dura quando ti senti dire che hai 6 mesi di vita». Già. Lui ha già vissuto il doppio e non ha nessuna intenzione di mollare. Insieme agli amici del centro clinico Nemo di Milano guidati dal dottor Massimo Corbo.
Aspettative Il tempo passa. Anzi, vola. Le sorelline Gaia e Benedetta sono due anime in un guscio. Benedetta, 11 anni è la cocca di papà. «Chissà quando porterà a casa il fidanzato» dice, sorridendo, mamma Chantal. E Stefano sorride. E' andata meglio con Alessandra, 18 anni. Che ha già il moroso fisso. Borgo scrive: «Io non posso fermarmi perché le persone malate della *** si aspettano da me che trovi una soluzione».
Ti sgonfio le ruote Stefano torna alla notte del Franchi. Al rigore calciato da Baggio. Robi non voleva esibirsi dal dischetto. «Alla fine mi ha detto: "Vado a calciarlo ma se mi fai un altro scherzo del genere ti sgonfio le ruote della carrozzina"». Robi fece gol. Naturalmente. Ora tocca a Borgo scaraventare la palla in faccia alla *** E presto la sua battaglia diventerà anche un libro scritto insieme a Carlo Pallavicino. Qualcosa più di un amico.