Mercato 12/05/2011 15:42

Mercato Roma, Sensibile: "Rapporto ottimo con Sabatini e Montali. Una chiamata? Verrei volentieri..."

 

Il suo nome è stato accostato alla Roma in questi giorni, verrebbe nella veste di capo  degli osservatori?



"E' un discorso strutturato, il Novara sta ottenendo grandi risultati e il mio nome è  molto spendibile, sono stato associato al Palermo, alla Roma e alla Sampdoria. A Roma  sembra che stia arrivando, come direttore sportivo, lui è stato il mio  direttore quando io giocavo nell'Arezzo, li abbiamo sviluppato un rapporto strettissimo.  Se sono stato contattato dalla Roma? ipoteticamente potremmo dire di si, visto il  probabile incarico di , visto che ci sentiamo tutti i giorni, ma da li a dire che sia stato per un lavoro... Ma io verrei volentieri, sono situazioni da non perdere. 
Walter alla Roma credo si possa considerare in dirittura d'arrivo, però la firma non c'è  ancora stata quindi non posso dire niente.



Lei verrebbe come ds oppure in un altro ruolo?



"Sono giovane, ho quasi 40 anni, e ho finito la carriera di giocatore a 31, quindi sono 10  anni che sono passato dall'altra parte della barricata lavorativa, credo che oggi il  segreto del successo non stia nei nomi importanti che si vogliono appiccicare addosso ad  una società, ma la stima, la serietà e la voglia di lavorare bene degli individui  chiamati a svolgere il proprio lavoro"



Successivamente, l'attuale ds del Novara è intervenuto ai microfoni di "Unico Grande Amore". Queste le sue dichiarazioni:

 

"Ho ottimi rapporti sia con , sia con Montali, col quale ho lavorato alla . Ho instaurato un bel rapporto anche con Baldini. Lo incontrai la prima volta tre anni fa, in un albergo di Milano. Poi lo rividi quando lui tenne una lezione manageriale, andai da lui ricordandogli che ci eravamo conosciuti. E da lì si sono intensificati rapporti telefonici. Chiaro poi che maggiore confidenza ce l'ho con , che chiamo 'Direttore'. Telefonate e incontri con lui ci sono sempre, senza soluzione di continuità. Ma posso assicurare che fino a questo momento non mi è stata prospettata la possibilità di lavorare con la Roma.

Con il Novara era appena iniata la stagione, quella scorsa, quando il , che aveva appena rotto il rapporto con Pasquale Marino, mi contattò per un colloquio con De Laurentiis, ma ritenni che non fosse opportuno lasciare il lavoro da poco iniziato, perché quello del Novara è un progetto serio, ambizioso.

Nelle ultime partite, i nostri gioielli, come Gonzalez e Bertani, stanno ritrovando lo smalto per permettere al Novara di fare i play off. Gonzalez è di fatto un prestito al Novara, dopo l'accordo raggiunto in inverno con il Palermo. Il fatto che Bertani non sia esploso a grandi livelli e che ora non sia più giovanissimo, nonostante il talento, è per colpa di noi dirigenti e degli operatori di mercato, perché si tende a sottovalutare calciatori provenienti dalle categorie inferiori, e quando superano una certa età, ci si pone dubbi sulla capacità degli stessi di poter fare il salto di categoria. E' un peccato mortale che uno come Bertani sia alla soglia dei trenta anni e non abbia mai giocato in Serie A. Ma nel Novara ci sono tanti giocatori interessanti, come Ludi, Porcari. Ma tutta la squadra merita una lode.

La differenza per chi fa il mio mestiere la fanno le opportunità e i maestri. L'opportunità l'ho avuta quando finii di giocare con la Pro Sesto, iniziando la carriera da dirigente, quindi l'opportunità avuta a Verona con un maestro, Pastorello. Altra opportunità, Calciopoli: un dramma per la , ma, appunto, opportunità per il sottoscritto. Perché andai alla . Poi l'opportunità con il maestro , un animale da campo, lontano migliaia di chilometri da casa, a Palermo, dove potevamo, lontani dagli affetti familiari, lavorare anche venti ore al giorno.

Mio padre ha giocato due anni a Roma, nella Roma di Oronzo Pugliese. La à la vivo quando ci vado per lavoro o per svago, ma conservo i ricordi di papà, che di fatto arrivò praticamente con la valigia di cartone dalla Puglia.

Il fatto che tanti giovani che si stanno affermando nel calcio italiano, anche fra i dirigenti, non significa che c'è in atto una rivoluzione, ma un fisiologico ricambio generazionale. Non basta un iPad per fare il nostro lavoro. E l'esperienza di dirigenti più grandi è fondamentale, magari per un mix che può portare migliorie al calcio nostrano.

Se mi chiamasse la Roma, chiederei mezza giornata di tempo, per parlare con l'Amministratore delegato, Di Salvo. Con una famiglia alla quale devo molto. Ma di sicuro sarebbe una chiamata che mi riempirebbe di orgoglio, e i tempi, rispetto a quando mi contattò il , sarebbero diversi. In questo caso anche le scelte potrebbero essere diverse".