Lo storico «double» nella stagione d'esordio a Stamford Bridge non è evidentemente bastato per convincere Roman Abramovich a confermarlo nonostante l'ultima stagione di chiaroscuri, che per ammissione dello stesso Ancelotti «sarebbe potuta andare meglio». Fatale il black-out tra novembre e dicembre che ha compromesso non solo la corsa al titolo domestico ma anche incrinato la fiducia della squadra.

«Siamo partiti molto bene e abbiamo finito la Premier League altrettanto bene, ma il momento negativo è durato troppo a lungo - l'ammissione di Ancelotti -. Non è stata una stagione positiva, ma nel calcio succede di dover affrontare momenti negativi. Il mio futuro? La prossima settimana mi incontrerò con la società. Non so ancora cosa abbiamo deciso, spiegherò le mie ragioni e accetterò la decisione che verrà presa. Ho ancora un anno di contratto e spero di restare, ma in caso contrario non sarà un problema».

I media inglesi da tempo si dicono sicuri che il prossimo anno Ancelotti non siederà più sulla panchina dei Blues e l'interessato accetta di fare un bilancio dei suoi due anni inglesi. «Se mi avessero detto quando ho firmato per il Chelsea che in due anni avrei vinto una Premier e una Coppa d'Inghilterra sarei stato felicissimo - ha aggiunto il tecnico italiano -. Il momento più bello è stata la vittoria dell'anno scorso in casa del Manchester United, il più brutto l'eliminazione dalla Champions quest'anno».

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