Mercato 15/07/2009 14:46

Fontana: "Alla Roma verrei di corsa, ma nessun contatto finora"

Ad oggi – continua l’ex rosanero- accetterei solo qualcosa di stimolante. A quarantadue anni non devo giocare per forza perché altrimenti avevo un contratto in mano che dovevo solo firmare. Comunque stiamo parlando di cose che non hanno nessun fondamento, ripeto che con la Roma non ci sono stati contatti e siamo fermi a quel sondaggio”. Sull’interessamento del club giallorosso rivela: “Lo scorso anno quando ero in scadenza di contratto mi fecero un’offerta, però mi trovato molto bene al Palermo che, tra le altre cose aveva accontentato le mie richieste, e dopo averli ringraziati decisi di restare in Sicilia. La Roma è una squadra che ha grandi ambizioni e per un giocatore potrebbe essere sicuramente un onore giocarci, questo è un discorso che non vale solo per me ma per i calciatori in genere. Fontanta e il Bari un matrimonio saltato all’ultimo minuto. “Il Bari mi ha lasciato per tre giorni un contratto firmato. Io non conoscendo lo staff tecnico e visto che non sono più un ragazzino chiesi, quando c’era doppia seduta di allenamento (il mercoledì n.d.r), di non scendere in campo sia la mattina che il pomeriggio, questo perchè consideravo la cosa controproducente . Con questo non voglio dire che avevo chiesto un occhio di riguardo, chi mi conosce lo sa bene. Ho parlato di questo con staff tecnico che non lo riteneva giusto e a quel punto ho deciso di non prendere nessun impegno.Magari a quarantadue anni è meglio fare palestra la mattina per poi scendere in campo nel pomeriggio. In particolare il Bari, nella persona del presidente Matarrese, è stato gentilissimo, alla società posso dire solo grazie perché in mezzora avevo un contratto in mano”. Tra i tanti estimatori di Fontana c’è anche Stefano Colantuono: “Non ho avuto contatti con il Torino. Colantuono è una persona che stimo tantissimo con il quale ho avuto ed ho un bellissimo rapporto, sia a livello lavorativo che umano. Se ha parlato bene di me lo posso solo ringraziare e scherzando un giorno mi disse che fosse per lui il mercoledì mattina potevo anche non allenarmi”. Sui pochi giovani portieri questa l’analisi dell’ex rosanero: “Credo bisogna essere obiettivi e dire che la scuola che ha fatto storia per trentanni ora è in difficoltà. Ora –conclude- ci sono altre scuole di altre nazioni che sono cresciute molto. Vedi per esempio quella brasiliana dove ci sono 6-7 portieri in giro per l’Europa che sono in grado di fare la differenza”.