Mercato 05/05/2009 18:43
Sognando il Nord, Spalletti si sente in fuga
Lalzata dingegno lebbe nel modulo per sorreggere Totti prima punta (e per ovviarne alla lunga assenza dopo linfortunio nel febbraio 2006): i suoi detrattori sostengono che ci arrivò per necessità ma il suo 4-2-3-1 è diventato il modello di un football ragionato e offensivo allo stesso tempo. Semmai gli si può imputare di essergli rimasto troppo fedele. Strano, perché Spalletti ha dimostrato di adattare con duttilità le idee agli uomini: allUdinese aveva Di Natale, Iaquinta e Di Michele e non ebbe paura di farli giocare in un tridente coraggioso per una provinciale. Finì quarto, per la prima volta il Friuli era in Champions. Un capolavoro.
Ora la parentesi romana è esaurita. «Un ciclo si conclude quando non cè più volontà e passione nel fare il proprio lavoro», ha dichiarato dopo lennesima delusione dei giallorossi. Lidea del distacco non è nuova. Dopo aver sfiorato lo scudetto, Spalletti aveva già intuito che la Roma non avrebbe potuto fare più dellanno scorso: dunque, ai primi di giugno si presentò allhotel George V di Parigi per il colloquio con lemissario di Roman Abramovich che lo considerava un candidato alla panchina del Chelsea. La leggenda racconta che la trattativa si fermò alla prima domanda: «Parla inglese?». Spalletti che gioca arditamente con litaliano quando inventa le frasi più contorte perché non si capisca nulla, con la lingua di Shakespeare non poté bluffare.
Rimase a Roma, però alcuni meccanismi si sono inceppati e il famoso «progetto» avrebbe bisogno di ossigeno: finché la famiglia Sensi tiene il timone della Roma ne arriverà sempre meno. Così prima di bruciare limmagine che si è costruito, luomo di Certaldo, nei dintorni di Empoli, cerca una via di fuga.
Capello la trovò nella Juve della Triade, lui è un candidato alla successione di Ranieri sebbene non sia in pole position. Sarebbe la conclusione di una storia vecchia di 11 anni. Moggi laveva visto a Empoli e pensava di farne il nuovo tecnico bianconero, quando fosse scaduto il contratto con Lippi: nel 1998 lo spedì a rodarsi per un anno alla Samp, pronto a ingaggiarlo nellestate successiva, ma Spalletti quella volta fallì, venne esonerato e il sogno juventino si interruppe. Rimase lamicizia con Lippi.
Blanc dunque lha inserito nel sondaggio sulla disponibilità come ha fatto con Gasperini, Prandelli e altri tecnici «buoni subito», per quanto legati da un contratto ai club in cui stanno ora. Agli occhi della Juve, il toscano ha due pregi: lesperienza anche in Champions League e la capacità di costruire la squadra con il materiale che ha, senza imporre i giocatori che gli piacciono. Cè pure qualche difetto. Uno è il costo: a Roma guadagna 3 milioni e 600 mila euro lordi, probabilmente ne vorrebbe più di 4 ed è quasi il doppio di quanto prende Ranieri. Infine cè la concorrenza serissima del Milan. Galliani ha confidato che vedrebbe Spalletti in rossonero, anche se in pubblico deve insistere che rimarrà Ancelotti. Berlusconi è meno in sintonia: preferisce un tecnico più giovane, come Leonardo o Allegri. Normalmente vincerebbe il presidente ma sono giorni in cui Berlusconi ha ben altre situazioni da risolvere. E il golpe di Galliani potrebbe risolvere il destino di Spalletti.