Mercato 31/03/2009 10:20
Guberti: "Mi ispiro a Nedved, stravedo per Cristiano Ronaldo"
Guberti non è stato uno di quelli che chiamano "bambino prodigio"
"Giocavo per strada, con gli amici. O nella squadretta del mio paese, Villamassargia". "La passione per il calcio c'è sempre stata ma il mio sport è stato inizialmente un altro, la pallamano, in C1 con l'Olimipa. Scelsero i miei genitori per me, dicevano che il calcio irrobustiva solo le gambe. Ero play. MA vedevo la porta. Come oggi"
A quale età ha capito che sarebbe diventato calciatore?
"Quando andai in serie D all'Alghero. Ma anche i primi passi sono stati decisivi, già quelli con la squadra di casa in terza categoria. POi la prima con l'Assiminese e il campionato vinto per andare in promozione, la promavera della Torres. Dopo la D ad Alghero, a 18 anni, tornai alla Torres in C1. Ero già grande e mi prese l'Ascoli"
Dove anche i club di serie A si sono presto accorti delle qualità tecniche e realizzative di Guberti
"Due anni e mezzo che mi sono serviti per migliorare. Adesso quest'esperienza. Non avrei mai lasciato il club bianconero, anche perchè non mi piaceva andare via, sapendo che la squadra era in brutte acque. Non mi hanno trattato bene, dicevano che non ero concentrato perchè in scadenza di contratto. Mi hanno messo in disparte. Con il nuovo club sono tornato a sentirmi giocatore"
Da quando gioca esterno alto a sinistra?
"Da sempre. E' il mio ruolo non l'ho mai cambiato. Ho provato a giocare anche a destra in passato. Ci si può adattare. Ma il mio lato è l'altro"
Perchè?
"Io punto l'uomo e vado al tiro, magari entrando in area. Sono destro, da sinistra mi riesce meglio"
A chi si è ispirato?
"A Nedved. Parte da sinistra e va a concludere. Mi piace fare l'esterno, in Italia siamo in pochi. Stravedo per Cristiano Ronaldo, ma so stare con i piedi per terra"
Sa, immaginiamo, della Roma...
"So, ma è presto. Mi fa piacere, è un grande club. Totti, De Rossi, Vucinic e, vi assicuro, anche Menez. Sono convinto che il francese non ha ancora fatto vedere il suo valore"
Il suo gol più bello?
"A Livorno. Stop in corsa per raccogliere il lancio, finta su Rosi per rientrare, destro a giro sul palo lontano".
Domani l'Italia di Lippi a casa Cassano. Che ne pensa?
"Le scelte danno ragione a Lippi, il calcio vive di equilibri. Che Cassano sia un campione, si sa. Io sarò allo stadio a tifare per gli azzurri"
Che cosa fa nel tempo libero?
"Volo in Sardegna, dalla mia ragazza ad Alghero. O a Cagliari a vedere mio fratello Daniele, 12 anni: gioca da regista nelle givanili del Cagliari"