Mercato 02/12/2008 15:03

Riise: "Rimango qui e vinco"


sulla , oltre a dare continuità


alla risalita della Roma e a riaccendere

le speranze di entrare tra le prime quattro,

ha avuto il merito di restituire ai tifosi

romanisti un John Arne Riise simile a

quello di Liverpool. Non ancora a quei livelli,

ma neppure la controfigura che era

scesa in campo al suo posto nei primi tre

mesi nella Capitale. La gente giallorossa lo

aspetta, vorrebbe entusiasmarsi per le sue

conclusioni da fuori, per quelle sue esultanze

in scivolata sulle ginocchia come faceva

ad Anfield. E domenica sono bastate

due discese sulla fascia palla al piede, due

“coast to coast”, e un lancio millimetrico

per Vucinic per far scattare gli applausi. Un

bel segnale di risveglio, quello lanciato da

“the machine” che però è solo all’inizio

della sua risalita. Ora è chiamato a confermarsi

e a migliorarsi. «Quella con la


è stata una vittoria molto importante

per noi – ha detto lui al quotidiano

norvegese dagbladet -. Sapevamo che i

viola avevano due attaccanti veramente

forti come Mutu e Gilardino e che avremmo

dovuto faticare per non subire gol. E

così abbiamo fatto. E’ stata una partita giocata

a ritmi altissimi fin dall’inizio. Il gol di

è arrivato in un momento cruciale del


match ed è stata una rete di grande classe.

Sono molto contento di questo successo e

del fatto che giorno dopo giorno mi sento

sempre più coinvolto nei meccanismi della

squadra. Stiamo attraversando un buon

momento, ma il mio sguardo è già rivolto

alle prossime partite».

La crisi sembra essere ormai alle spalle, così come il suo momento peggiore,

quando in molti dicevano che aveva già iniziato

la parabola discendente della sua carriera.

Ma John non si sentiva affatto sul viale

del tramonto: «Non ho mai visto il mio

periodo difficile come un declino personale.

Sapevo fin dall’inizio che sarebbe stata

dura inserirsi e così non me la sono presa

se sono finito in panchina. Semmai era

peggio il fatto che la squadra stesse faticando

in campionato». E le voci che continuano

a circolare su un suo possibile ritorno

in Inghilterra, magari al Newcastle che lo

vorrebbe fortemente? «Non mi interessa

ciò che scrivono i giornali – replica il norvegese

- Non ho mai pensato a nessun trasferimento.

Sto solo lavorando sodo per

tornare titolare. Le voci di mercato ci sono

sempre se il tuo nome è un po’ conosciuto

a livello di calcio europeo». E allora a piccoli

passi Riise sta tentando di tornare ad

essere “thunderbolt”. Un cammino che

passa attraverso la comprensione di un tipo

di calcio, quello italiano, così differente

da quello a cui era abituato: «La cosa più

difficile da imparare è il differente sistema

di gioco che si usa qui in Italia. Le squadre

attaccano in modo diverso rispetto all’Inghilterra,

tendono ad accentrarsi piuttosto

che puntare sugli esterni. Non ci sono

tanti duelli tra le ali». Ma, ora che le cose

alla Roma stanno andando tutte al loro posto,

anche Riise sta cominciando ad esprimere

le sue potenzialità. Insomma, di lasciare

l’Italia non se ne parla proprio. Anche

perché, dopo averlo conosciuto soprattutto

in allenamento, da qualche settimana

ha scoperto uno che sul campo può

far ritrovare il sorriso a chiunque: Francesco

. «E’ un ragazzo davvero simpatico


- conclude John - ma soprattutto è un

piacere giocarci accanto. Un calciatore

fantastico».