La penna degli Altri 08/01/2011 09:30

Però che Greco, sembra Pizarro

«Dove andiamo?» . «Non lo so, ma dobbiamo andare» — e l’idea che invece sia tutto uno scherzo— e qui Guzzanti userebbe la parola di Quelo: «Non si sa più quanto stiamo antando su questa Terra» —, la stagione di Leandro Greco procede come un romanzo di formazione. La sua evoluzione verso la maturità è scandita da partite come capitoli. «Tribuna» , «Quella notte» , «Favola» , «Personalità» , «Ritorno sulla terra» , «Un altro volo» sono i passaggi cruciali della sua stagione. Quando il suo mestiere era collezionare tribune. Quella notte che si ritrovò a Basilea e cominciò una nuova vita. La magia di un derby, e la vita divenne una favola. La personalità da veterano che tutti gli riconoscevano. Le insidie dell’età adulta e il ritorno sulla terra. La meraviglia di tornare a volare.

Una splendida giornata Se è vero, come si dice nel calcio e in generale nella vita, che «vincere è difficile, confermarsi di più» , l’ultimo capitolo scritto da Leandro Greco. è il più avvincente, perché racconta una conferma, appunto. E insieme — questo il bello—, sorpresa, stupore, meraviglia. Greco si è ripreso la Roma, è lo strillo. E dentro c’è il racconto di una giornata particolare, l’Epifania, dedicata al calcio e alla crescita. Un pezzo di partita— 50’ col recupero —, un nuovo ruolo— play basso davanti alla difesa —, un altro volo — e qui scatta la meraviglia: molto meglio dell’ultimo , praticamente era Pizarro (quello di un anno fa). Ecco, in questa pazza stagione e in questa pazza Roma, l’affidabilità di Greco vince sugli alti e bassi dell’azzurro e le mattane del cileno.

Alla prossima E allora, per onestà, bisogna dire che ha avuto ragione Claudio Ranieri, che ha fatto di questo ragazzo il suo pupillo (e un amuleto?). Lo ha scoperto in , lanciato nel derby, promosso titolare, mandato in campo con ostinazione anche quando l’effetto sembrava svanito. E invece... «Grazie. Voglio ringraziare Ranieri perché mi dà fiducia anche nei momenti difficili. E ora, anche grazie a lui, questa Roma la sento mia. E me la tengo stretta. Spero a lungo» . Parole di Leandro Greco. E il romanzo continua.