Focus 09/08/2025 10:35
Lui, lei, l’altra: Friedkin tra Roma e Everton. Confronto tra strategie, fatturati, ingaggi e calciomercato

LAROMA24.IT – Il derby dei Friedkin andrà in scena per la prima volta in forma ufficiale oggi pomeriggio. Un anno fa, infatti, il gruppo proprietario della Roma non aveva ancora apposto la propria bandierina in Premier League. Lo farà, definitivamente, soltanto a dicembre, a oltre 4 mesi da quella sfida del 10 agosto 2024. Risultato 1-1, con reti di Pellegrini e Calvert-Lewin: nessuno dei due ci sarà oggi, il romanista per infortunio, l’inglese svincolato e tuttora in cerca di una nuova sede di lavoro. Un anno dopo, anche le panchine portano nomi diversi: Sean Dyche, come Daniele De Rossi, è stato esonerato a stagione in corso. Entrambi i casi sono stati risolti con soluzioni simili, almeno nel sentimento popolare: Claudio Ranieri, chiamato d’urgenza dopo il rigetto del trapianto con Juric, all’Everton fa rima con David Moyes, tornato a gennaio scorso e pronto ad iniziare una nuova stagione dopo gli 11 anni già trascorsi tra il 2002 e il 2013 alla guida dei toffees.
Questione di cuore, sì, ma non solo: 15 milioni di euro l’ingaggio che i Friedkin gli hanno accordato fino al 2027, una cifra che lo rende il terzo allenatore più pagato della Premier League, dietro soltanto a Guardiola e Arteta. 5 milioni di euro, secondo le indiscrezioni di mercato, è quanto invece percepirà Gasperini alla Roma, al pari di Allegri al Milan e dietro Conte al Napoli. Rispetto al collega scozzese, però, ha una scadenza più lunga: 2028. Nuovo anche l’assetto dirigenziale: Massara qui ha rimpiazzato Ghisolfi, oltre al cambio di ruolo di Ranieri, mentre all’Everton sono state annunciate 4 nuove figure a giugno. Il ritorno di James Smith come responsabile scouting dopo l’esperienza al Manchester City, il direttore tecnico Nick Cox, Chris Howarth, da cui il Friedkin Group ha acquisito la sua agenzia di dati (Insight Sport) e Nick Hammond come “head of player trading”, in pratica l’uomo delle trattative.
Si giocherà all’'Hill Dickinson Stadium', la nuova casa dell’Everton che sostituirà Goodison Park, pronto ad ospitare la squadra femminile. Il nuovo stadio, intitolato ad uno studio legale che intreccia la propria storia con la fondazione del club, servirà a dare una rappresentazione plastica delle differenze d’ambiente in cui sono immerse Roma ed Everton. Un miliardo di euro, all’incirca, è quanto è costato il nuovo impianto di Liverpool, la stessa cifra che nella capitale si dichiara per l’investimento di Pietralata. Genererà, nelle previsioni, ricavi extra per 70 milioni di euro l’anno sul bilancio dell’Everton che dall’ultima stima Deloitte (gennaio 2025) produce un fatturato di 217,6 milioni di euro, al 27° posto della classifica dei club di calcio. Sotto ai 249 milioni della Roma, 23a nella stessa graduatoria.
Tutt’altro peso, invece, la gittata dei diritti tv: nell’ultimo campionato l’Everton ha ricevuto 158,6 milioni di euro, la 14a per incassi televisivi della Premier. In Serie A, la quinta, com’è stata la Roma, ne riceve appena 61,2. La maglia Adidas della Roma si presenterà pura, in attesa di un nuovo sponsor, su quella firmata Castore dell’Everton, invece, resiste il sito di scommesse stake.com, nonostante le polemiche e il divieto della Premier posticipato al 2026 per le sponsorizzazioni da società di betting. L’accordo, datato 2022, garantisce agli inglesi 11,7 milioni di euro l’anno.
Nonostante questo, almeno fino alla scorsa stagione, il monte ingaggi della Roma doppiava, o quasi, quello dell’Everton: 106,8 milioni il costo annuale degli stipendi dei calciatori giallorossi, rispetto ai 56 degli inglesi. Il portiere Pickford ha il contratto più pesante (4,13 milioni l’anno netti), a cui si è avvicinato recentemente Branthwaite con un rinnovo di contratto che sfiora i 4 milioni annui. A Trigoria, invece, la prima voce in ordine di grandezza nel file degli stipendi è quella di Paulo Dybala, con i suoi 7 milioni l’anno (dati Capology). Branthwaite è anche il calciatore di maggior valore, almeno a dar retta alle stime di Transfermarkt: 50 milioni di euro il prezzo del difensore classe 2002. Più del maggior pezzo pregiato della Roma, sempre a dar retta al sito di riferimento: 40 milioni il cartellino affisso su Manu Koné. Il valore totale della rosa, però, pende dalla parte romanista: 358 milioni contro i 312 dell’Everton.
Anche sul calciomercato, fin qui, i Friedkin non hanno lesinato impegno tanto da un lato quanto dall’altro: 53,5 milioni di euro il costo degli acquisti della Roma, a cui andranno aggiunti gli 8 milioni di euro per il riscatto obbligatorio di Ghilardi e altri 6 potrebbero andare a breve al Legia Varsavia per Ziolkowski facendo avvicinare la cifra ai 72 spesi per l’Everton fin qui, oltre ai 15 sborsati in anticipo per riscattare Carlos Alcaraz a fine maggio. Il maggior investimento dell’Everton è stato sull’attaccante: per 30 milioni di euro è arrivato Thierno Barry, 2002 francese, che nell’ultima stagione ha segnato 11 reti al Villarreal. In mezzo, invece, se Massara ha pescato dalla Francia per El Aynaoui, gli uomini dell’Everton hanno guardato in Premier sborsando oltre 28 milioni di euro, tra costo fisso e bonus, per Dewsbury Hall dal Chelsea. Un terzino per parte, entrambi giovani ma dai costi differenti: se Wesley fin qui è stato il più oneroso del mercato della Roma, con 9 milioni l’Everton ha prelevato il 2006 Aznou dal Bayern Monaco, nell’ultima stagione in prestito al Valladolid. Ghilardi la novità difensiva per la Roma, fin qui nulla di nuovo nel reparto arretrato dell’Everton. Un portiere ad ognuna: Vazquez a parametro zero qui, Travers dal Bournemouth per 4,6 milioni lì. Se a Roma si attende il nome di pregio per la casella di trequartista di sinistra, i rumors inglesi dicono che l’Everton potrebbe averlo trovato in Grealish.