Esclusive 02/12/2022 12:19
Stadio Roma: il club consegna le integrazioni richieste
LR24 (FERNANDO MAGLIARO) - Venerdì scorso, la società giallorossa ha depositato in Campidoglio, all’Assessorato all’Urbanistica, quasi tutte le integrazioni richieste a fine ottobre dal Comune sul progetto Stadio di Pietralata.
Come da previsioni, mancano ancora i progetti integrativi che riguardano la mobilità pubblica e privata: qui, è necessario molto più tempo per disegnare mappe e grafici.
LE INTEGRAZIONI PRESENTATE
Fra le integrazioni presentate, dovrebbero esserci quelle che chiariscono la posizione della società giallorossa in merito alla vicenda Tor di Valle: il Campidoglio aveva chiesto alla Roma di produrre un’”autodichiarazione del possesso dei requisiti di ordine generale”. In pratica, la Roma doveva autocertificare la “sussistenza del requisito soggettivo dell’integrità e affidabilità” come società proponente visto che la stessa aveva determinato con le proprie decisioni la caduta del progetto Tor di Valle. Inoltre, la Società dovrebbe aver fornito i richiesti “chiarimenti in merito essendo soggetto controinteressato nei due giudizi pendenti dinanzi al Tar del Lazio azionati da Eurnova e Tor di Valle CPI”, cioè Radovan Vitek.
Altro documento che i giallorossi dovrebbero aver presentato è quello che deve definire “un perimetro univoco dell’area oggetto dell’intervento […] chiaramente e univocamente individuato almeno su base cartografica, mappa catastale aggiornata, PRG vigente, elaborati del Piano Particolareggiato SDO di Pietralata”. Insomma, non una mappa stile google maps ma una cartografia concreta. A questa parte, poi, il Comune chiedeva di aggiungere anche la valutazione di “tutti i costi relativi agli eventuali espropri di diritti reali necessari per la realizzazione di tutti gli interventi previsti”.
Fra le integrazioni progettuali richieste, la Roma dovrebbe aver presentato un ricalcolo dei costi totali inserendo oltre che gli espropri anche le bonifiche dei suoli.
Come detto, però, mancano ancora tutte le parti progettuali legate alla mobilità come la esatta indicazione dei punti di ingresso e di uscita dai parcheggi, la progettazione della viabilità a servizio dell’Ospedale Sandro Pertini, il rifacimento della stazione Quintiliani della metro B.
SI MUOVONO ANCHE ALTRI UFFICI
Intanto anche altri uffici pubblici, assenti nella lettera del 27 ottobre si sono “affacciati” sul progetto: il 28 ottobre il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e la Asl hanno comunicato formalmente che attenderanno la redazione del progetto definitivo per esprimere il proprio parere. Il 31 ottobre la stessa decisione di posticipare il parere al progetto definitivo è stata comunicata dall’Ente Nazionale per l’Aviazione civile (Enca) in merito a possibili ostacoli al volo. A inizio novembre, il 2, si è mossa la Sovrintendenza comunale chiedendo chiarimenti e integrazioni; mentre il giorno dopo, il 3, la Protezione civile comunale ha ufficializzato la sua non partecipazione all’analisi del progetto non avendo competenze specifiche. Il 9, l’Area Pianificazione del Trasporto pubblico della Regione Lazio si è riservata di intervenire solo sul progetto definitivo mentre l’Area che si occupa della Valutazione di Impatto ambientale (Via) e della Valutazione Ambientale strategica (Vas) renderà il proprio parere al momento di esaminare Via e Vas.
LA CONFUSIONE SULLE DATE
Nei giorni scorsi, sono iniziate a circolare una serie di date come quelle di possibili emanazioni del pubblico interesse. Fra queste, la più gettonata sarebbe quella del 10 gennaio. Ovviamente, nessuna di queste date, per ora, ha il benché minimo fondamento: il pubblico interesse viene espresso con una votazione in Consiglio comunale. La votazione deve obbligatoriamente seguire un iter: conclusione della Conferenza di Servizi preliminare con redazione di un verbale; delibera di Giunta comunale che fa proprio questo verbale in una proposta di delibera che poi va esaminata per i pareri obbligatori ma non vincolanti delle Commissioni consiliari e del Municipio interessato. Commissioni e Municipio che possono far inserire nel testo delle prescrizioni. Dopo questi pareri, il testo torna in Giunta per l’adozione definitiva della proposta di delibera che poi viene caldendarizzata in Consiglio comunale e, quindi, votata.
Siamo a dicembre e fra poco entra in discussione il Bilancio di previsione del Comune che, per regolamento, blocca qualunque altra delibera. Basta questo per capire quanto sia infondata la data del 10 gennaio che è nata, probabilmente, per un computo sui tempi - 90 giorni - previsti dalla legge perché la Conferenza di Servizi preliminare concluda i propri lavori.
In realtà - a parte che il computo dei 90 giorni decorre dalla data del deposito del progetto (3 ottobre) e quindi scadono il 1 gennaio e non il 10 - sono 90 giorni che vanno considerati indicativi più che perentori: il semplice fatto che il 27 ottobre il Campidoglio abbia consegnato una richiesta di integrazioni documentali finisce per allungare i tempi. La norma prevede che il timer si possa arrestare una sola volta per una formale richiesta di documenti aggiuntivi. Il 27 ottobre non c’è stata nessuna richiesta in tal senso ma il motivo è abbastanza intuibile: gli uffici, specie quelli della Mobilità e dell’Urbanistica, nel richiedere i documenti aggiuntivi li hanno considerati non delle “integrazioni” cioè un documento nuovo, ma un “completamento” delle carte depositate. Insomma, la Roma ha depositato un progetto non completo in alcune parti ritenute essenziali per poter compiere un’adeguata valutazione. L’esempio più semplice è quello della mobilità: come faccio io ufficio pubblico a valutare il tuo progetto se non mi hai scritto come e dove intendi progettare gli ingressi e le uscite dai parcheggi? Oppure come posso valutare gli effetti sulle ambulanze se non hai progettato la viabilità di servizio su via dei Monti Tiburtini?
NUOVE SEDUTE NEI PROSSIMI GIORNI
Dopo il deposito di questa prima tranche di integrazioni progettuali, la Roma è attesa nei prossimi giorni, oltre che al deposito della parte di mobilità e trasporti ancora mancante, a una serie di riunioni tecniche con gli uffici che dovrebbero essere “monotematiche” ovvero dedicate ad esaminare singoli e specifici aspetti del progetto.