Esclusive 01/04/2022 10:33

Da EurAfrica al Mondiale da titolare: la favola di Felix nel segno di José. Il suo agente Arthur a LR24: “Mourinho lo tratta come un figlio. La Roma è la sua seconda casa”

AS Roma v Spezia Calcio - Serie A

ESCLUSIVA LR24.IT (Matteo Vitale) - Chi l’avrebbe mai detto? Da EurAfrica a Trigoria, da Trigoria all’Olimpico e dall’Olimpico in Qatar. Sembra una favola, invece è la storia di Felix Afena-Gyan. Nato il 19 gennaio del 2003 in Ghana, a Sunyani, dove vive ancora la sua famiglia. I primi passi in giallorosso li ha mossi tra Primavera e Under 18, ma i suoi primi passi nel mondo del calcio li ha mossi nell’EurAfrica Academy, squadra con sede ad Accra, la capitale del Ghana.

Il provino con la Roma gli ha cambiato la vita: nella capitale è arrivato grazie a Oliver Arthur, l’agente che lo ha notato ormai diversi anni fa. Prima l’Under 18, poi la Primavera di Alberto , con le quali segna complessivamente 15 gol in 27 partite. Poi l’esordio con prima squadra, grazie a José Mourinho, che crede in lui e lo lancia contro il : subito doppietta (a 18 anni e 10 mesi e 2 giorni, gol che lo rende attualmente terzo marcatore più giovane dell’attuale Serie A) e l’addio alla Primavera, perché lo Special One decide di promuoverlo a tutti gli effetti nella rosa dei grandi.

Dopo il notevole impatto con Pellegrini e compagni, Felix comincia a trovare crescente minutaggio tra i grandi, in totale 609’, in cui vede anche annullarsi un gol nel match contro lo Spezia e a sfiorarne un paio contro Sampdoria e . A novembre era arrivata subito la chiamata del Ghana, la sua Nazionale, ma la prima volta il ragazzo decide di non rispondere alla chiamata del c.t., perché troppo presto. Alla convocazione del Ghana ha risposto positivamente nell’ultima sosta delle nazionali: come riferito dal suo agente Oliver Arthur, il c.t. del Ghana Otto Addo si è anche confrontato con lo Special One, prima di convocarlo.

La chiamata arriva e con essa anche le prime due partite di Felix con la maglia delle “Black Stars”. Anche grazie alle due prestazioni del giovane centravanti giallorosso il Ghana riesce a superare la Nigeria nel playoff decisivo, tra match d’andata e di ritorno. Felix non ha trovato il gol nelle due gare, ma ha ricevuto i complimenti di un’intera nazione, a partire dal c.t. Addo che lo ha definito “un diamante”.

Di Felix ha parlato in esclusiva a LAROMA24.IT Oliver Arthur, l’agente che lo ha notato quando era poco più di un ragazzo e ne cura ancora oggi gli interessi. Anzitutto l’agente dell’attaccante ghanese ha raccontato l’arrivo in Italia del proprio assistito: “Fu invitato in Italia prima dal , è stato in prova una settimana e gli allenatori rimasero impressionati, ma c’era un problema con gli slot per gli extracomunitari, così l’ho portato a Roma. Il club giallorosso è stato pronto a usare lo spazio per la Prima squadra”.

Sull’ambientamento in Italia:
Felix è stato in grado di abituarsi allo stile di vita italiano molto in fretta. Sul salto in Prima Squadra: ha impressionato Mourinho che lo ha chiamato tra i grandi. La prima convocazione del Ghana venne rifiutata perché aveva bisogno di passare altro tempo in prima squadra. Gli allenatori del Ghana lo hanno monitorato su base giornaliera e hanno seguito tutti i suoi match fino alla convocazione per i match contro la Nigeria”.

Sulla squadra: c’è qualche giocatore che lo aiuta in particolar modo?
Tutta la Roma è come una famiglia per lui. Tutti quanti nel club sono sempre pronti ad aiutarlo, ma il management della Primavera di Morgan (, nda) e Simone (Lo Schiavo, nda) sono quelli dei quali mi parla sempre”.

Sul suo momento personale, che lo ha visto anche protagonista di un incontro con il Ministro della Gioventù e dello Sport:
Felix vede la Roma come la miglior opportunità possibile imparare. Mourinho lo ha preso come un figlio ed è sempre a consigliarlo e indirizzarlo in ogni aspetto della sua vita, sia in campo sia fuori. La Roma è una casa lontana da casa, la sua seconda famiglia dopo quella ghanese. Andrà al Mondiale prima di quanto previsto, ma è concentrato sul lavorare sodo per fare la differenza”.

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