Esclusive 24/05/2013 10:20

Dubbio Pjanic a centrocampo

Accanto a lui il ballotaggio è fra e Bradley, e non è così scontato che la spunti il bosniaco. non è al meglio per un problema alla caviglia che non gli ha permesso di allenarsi al massimo nelle ultime due settimane. Contro il è uscito a metà ripresa dopo aver preso l’ennesima botta, ma la sua prova non è stata brillantissima né in regia né quando c’era da andare al tiro. La contusione è stata smaltita e da martedì è tornato ad allenarsi regolarmente, la classe non si discute e la personalità nemmeno, ma in una partita secca (e in un derby) Andreazzoli dovrà valutare e soppesare tutti gli aspetti prima di decidere chi mandare in campo accanto a . Tanto più che contro il Bradley ha giocato forse la sua miglior partita stagionale, recuperando un gran numero di palloni e vincendo i contrasti anche contro un centrocampo affollato e fisico come quello di Mazzarri. L’altro ballottaggio è quello in attacco, dove al momento Osvaldo sembra favorito su , che però è l’uomo che con i suoi gol ha portato la Roma in finale. Anche qui Andreazzoli dovrebbe decidere all’ultimo. Per il resto, formazione più facile da decifrare, con Marquinhos che potrebbe essere confermato nel ruolo di (ieri il tecnico lo ha provato lì nella partitella che ha chiuso l’allenamento) e Balzaretti che ha recuperato dai guai fisici e si candida per una maglia da titolare a sinistra, visto che difficilmente in una partita come il derby Dodò potrà essere rischiato in difesa. Sulla trequarti, sicuri del posto e Lamela, Marquinho favorito su per la terza maglia.

PAROLA DI EX Del derby ha parlato ieri Fabio Capello, che con la Roma ha vinto la seconda delle nove, nella stagione 1968- 69, battendo 3-1 il Foggia: «Di quella partita conservo tanti ricordi e tutti belli. Fu un’edizione particolare perché allora la formula era a gironi e si concluse dopo undici partite disputate. Giocammo le sfide decisive nel mese di giugno, dopo la fine del campionato, arrivando parecchio stanchi alla finale. Ma per fortuna andò bene. Nella finale a Foggia realizzai una doppietta. Io e Peirò fummo i giocatori che segnarono di più in quella Coppa Italia. Vincemmo il trofeo meritatamente anche perché la squadra era di qualità, con ottimi calciatori guidati da un grande allenatore come Herrera, che a livello calcistico era più avanti di tutti gli altri: un maestro tatticamente, ma ancor più bravo come motivatore. Ci sapeva fare davvero e da lui ho imparato molto per la mia carrirera in panchina». E la finale della Roma di oggi? «La Roma forse ci arriva meglio a livello mentale, la vittoria con il può averle dato una spinta positiva. Da osservatore, invece, noto un problema di freschezza atletica per la Lazio. Ma la stracittadina è un appuntamento che esula da tutto il resto, che ti fa trovare energie e forze che nemmeno tu immagineresti. Sarà un bel match».