Esclusive 18/04/2012 19:53

La Juventus di Conte

 
FRA QUANTO SI VINCE? - Quando a maggio dello scorso anno accettò di tornare a Torino in qualità di allenatore dopo 295 partite e 29 gol in 13 anni vissuti da bandiera, aveva già le idee chiare: «Fra quanto si vince? Chi ha tempo non aspetti tempo». Un misto di spavalderia e fretta. Il ruolino di marcia impressionante sta dando ragione al tecnico leccese e al ds Marotta che non poteva sbagliare nuovamente tecnico dopo la debacle dello scorso anno griffata Del Neri. Arrivato come il profeta del 4-2-4 (cioè un 4-4-2 con gli esterni di centrocampo molto alti), modulo che aveva caratterizzato le sue esperienze a Arezzo, Bari, Bergamo e Siena, cambia idea alla 5° giornata. Sotto l'acquazzone di Catania propone un 4-1-4-1 che in fase di non possesso diventa un 4-3-2-1. I risultati non sono quelli sperati: l'undici di Montella ingabbia i bianconeri che non riescono a strappare più di un 1-1. non demorde, e nella sfida contro il Milan, quando tutti si aspettano un ritorno al 4-4-2, ripropone lo stesso modulo. Vidal, che parte come centrale dei 3 trequartisti, si abbassa sulla linea di Marchisio e Pirlo e gioca una partita eccezionale. E' la partita della svolta: il 2-0 rifilato ai primi in classifica è un'iniezione di fiducia, il permette ai bianconeri di monopolizzare il gioco con una velocità forsennata. Lo stesso allenatore juventino poi dichiarerà: "E’ stato anche l'acquisto di Vidal a spingermi a provare nuove soluzioni, perché o cambiavamo uno tra lui, Marchisio e Pirlo o sarebbe stato di troppo". Se nelle sfide più delicate i boys non sbagliano mai (6 punti contro Inter, Lazio, e Palermo, 4 con Milan, e Udinese), è contro le piccole che vanno in sofferenza (2 punti contro Chievo, e ), quando la mole di gioco e le occasioni prodotte spesso non vengono concretizzate a dovere. Emblematica la partita al Marassi contro il , con 30 (leggi 30) tiri in porta e uno 0-0 finale.
 
REGIA D'AUTORE - Il settore chiave della è il centrocampo, che si sviluppa ai piedi del regista più famoso d'Italia, Andrea Pirlo. L'ex rossonero, 33 anni, sta vivendo una seconda giovinezza sotto la Mole ed i numeri lo dimostrano. In 32 partite ha mandato i suoi compagni alla conclusione 100 volte, per una media di 3,2 assist a partita, primeggiando questa particolare classifica; il play bresciano è anche il giocatore che effettua più passaggi in Italia (84 a partita, 2606 in totale). Se Pirlo è il centro gravitazionale di ogni azione bianconera, gran merito è di Vidal e Marchisio. Il cileno ex Bayer Leverkusen è un centrocampista duttile, completo, abile in fase di rottura e inserimento. Da favola il suo gol al , in cui ha indossato per un attimo i panni di Amantino Mancini nella sera di Lione. Claudio Marchisio, dopo un inizio ad altissimi livelli (gran gol con il Parma alla 1°, doppietta al Milan alla 6° e gol decisivo nella vittoria contro l'Inter alla 9°) cala leggermente, risultando comunque un uomo chiave negli equilibri juventini, per intelligenza tattica e senso della posizione. Se i bianconeri hanno subito solo 18 gol, meno di tutti in Italia, gran merito è della difesa e di Buffon. Chiellini, schierato come centrale o terzino sinistro, è sicuramente il perno del reparto, l'affidabilità di Barzagli e Bonucci invece è cresciuta giorno dopo giorno. Sulle fasce De Ceglie e soprattutto Lichtsteiner sono instancabili: sia il nazionale svizzero che l'ex Siena hanno giocato fin qui un campionato ad altissimi livelli, offrendo una spinta costante. Martin Caceres, arrivato in prestito dal Siviglia a gennaio, è un vero e proprio jolly: può giocare esterno o centrale, con dinamismo e grinta in entrambe le fasi, ed ha già siglato gol decisivi contro il Milan in Coppa Italia e con l'Inter in Campionato. A proposito di reti, il bomber (10 gol) della è Alessandro Matri, che quando incontra la Roma ci vede benissimo: 3 gol con la maglia del Cagliari e uno in bianconero. Quagliarella e Del Piero sono le mine vaganti. In quella che con tutte le probabilità sarà per lui l'ultima stagione in Piemonte Pinturicchio ha già segnato ai giallorossi nel 3-0 dei quarti di Coppa Italia e sta risultando decisivo in questo finale di campionato: pesantissimi i gol contro l'Inter e Lazio. L'ex , rientrato a settembre dopo un grave infortunio, nonostante il poco spazio trovato ha realizzato 4 gol, l'ultimo dei quali contro il Palermo.
 
GLI EX - Gli ex romanisti della sono 3. Sarebbero 4 se consideriamo Chiellini, acquistato dalla Roma in comproprietà dal Livorno nel 2003 ma perso un anno dopo alle buste. I labronici, già d'accordo con la , offrirono 3 milioni di euro e lo girarono ai bianconeri di Fabio Capello il giorno dopo l'apertura. L'ex più importante è sicuramente Mirko Vucinic, che in giallorosso ha disputato 4 stagioni tra alti e bassi dal 2006/2007. Autore di gol di pregevole fattura, nella capitale è ricordato anche per gli incredibili errori sottoporta. L'arrivo in prestito di Marco Borriello a gennaio non è stato accolto nel migliore dei modi: in occasione del suo esordio nella gara contro il Lecce è stato contestato dai tifosi juventini con uno striscione che recitava "Borriello: mercenario senza onore né dignità". L'attaccante napoletano non è ancora riuscito a trovare la via del gol, continuando così il digiuno che dura dal 22 maggio scorso, quando in maglia giallorossa segnò contro la Sampdoria all'ultima di campionato. Alla luce degli 8 milioni per il riscatto, quasi sicuramente tornerà alla Roma in estate. Simone Pepe è cresciuto nelle giovanili della Roma, non arrivando però mai in prima squadra. Proprio nella Primavera giallorossa si afferma come punta, poi con le esperienze a Teramo, Piacenza, Palermo, Cagliari e Udinese si sposta sempre più verso l'esterno diventando una vera e propria ala. "Se segno alla Roma? Certo che esulto" aveva detto non più tardi di un anno fa. C'è da dire che quando segna alla Lazio (quest'anno è successo già due volte) la domanda non se la fa nemmeno. Tra le file dei giallorossi solo Simone Perrotta ha vestito la maglia bianconera in passato: era il 1998 ed all'ombra di giocatori del calibro di Davids, Deschamps, Zidane, e Tacchinardi colleziona solo 5 presenze, riuscendo comunque a esordire in e vincere l'Intertoto.
 
Lorenzo Censi