Esclusive 11/01/2011 09:36

Cessione Roma, tempi lunghi

STALLO - I manager di Unicredit stanno cercando di capire ancora la consistenza della misteriosa cordata americana, rappresentata dallo , ma sembra di essere ancora in alto mare. Un importante dirigente della banca, che si occupa del dossier- Roma, ha confidato che la situazione de­sta un certo imbarazzo negli uffici di piazza Cordusio. Unicredit era convinta di vendere la Roma un mese dopo aver ottenuto il manda­to dalla famiglia Sensi ad Angelini, ma l’imprenditore farmaceutico non ha dato seguito alle sue inizia­li manifestazioni di volontà. L’uni­ca offerta pervenuta alla banca è quella del gruppo Angelucci, i cui legali sono stati anche gli unici ad aver ritirato la due diligence dalla data room, già prima di Natale. Una volta esaminato il carteggio e i numeri, gli analisti della Kpmg, l’advisor scelto dagli Angelucci per studiare il dossier Roma, han­no preso tempo. La prima offerta di Angelucci è stata di 86 milioni, potrebbero rilanciare ma da allora non sono stati fatti passi avanti. La famiglia romana si è presa una pausa di riflessione fino alla fine del mese, sta valutando la possibi­lità di andare avanti. Siamo di fronte a una situazione di stallo, con Unicredit che aveva stimato di ricavare dalla cessione della Ro­ma 150 milioni e che spera ancora che si concretizzi l’ipotesi americana, sulla quale è infor­mato anche uno de­gli attuali dirigenti della società giallo­rossa.

GESTIONE - Di fronte a questa situa­zione è molto probabile che i ma­nager della banca guadagnino al­tro tempo portando avanti la ge­stione della società fino a fine sta­gione, sperando nel raggiungi­mento di un traguardo importante che possa ingolosire qualche im­prenditore. Di certo c’è che il pas­sivo attuale di ventuno milioni di euro a fine stagione è destinato ad aumentare e per colmarlo biso­gnerà ricapitalizzare o cedere qualche pezzo pregiato della squa­dra. Attualmente Unicredit con­trolla i conti della Roma con Ven­turini, inserito nel Consiglio d’am­ministrazione, che ha contatti quo­tidiani con la Mazzoleni, con com­piti di supervisione e di controllo. I rapporti con il presidente Rosel­la Sensi li tengono Peluso o Fio­rentino. La banca si aspetta altre cessioni a gennaio, per abbassare il monte ingaggi. Ma dopo Baptista e Okaka siamo fermi al palo.