Esclusive 08/01/2010 08:12

Il canto del Cicinho

 

Lo ha fatto stavolta tramite il suo procuratore, Riccardo Sarti, che ieri aveva chiesto invano un appuntamento alla società evidentemente indispettita dal comportamento del calciatore. «Cicinho vuole giocare, per farlo è disposto a rinunciare a parecchi soldi», ha confidato Sarti. L’ex terzino del Real Madrid, costato la bellezza di 9 milioni di euro, ha giocato appena 36 minuti in questo campionato. Poco, troppo poco per quello che doveva essere il nuovo Cafu e che si è dimostrato essere l’ennesima meteora sudamericana. «Mi alleno bene ma non sono preso mai in considerazione. Nel San Paolo guadagnerò e vincerò meno ma sarò felice», ha mugugnato Cicinho sull’aereo di ritorno da Cagliari.

 

Il suo volto imbronciato e le continue dichiarazioni di malcontento hanno fatto perdere definitivamente la pazienza allo staff giallorosso che sta vagliando l’ipotesi di stracciare il contratto milionario che lo lega alla Roma fino al 2012. Due milioni e mezzo di euro all’anno che nessuno si sente di dare a chi ha giocato appena 80 partite in 5 anni (una media di 16 l’anno e quasi tutte a gara in corso).

 

L’unica soluzione è appunto la rescissione che permetterebbe a Cicinho di tornare nella sua squadra del cuore, il San Paolo, alleggerendo di fatto le casse di Trigoria ma creando una minusvalenza da record di 11 milioni (se comprendiamo i 2 relativi ai premi). Pradè e Montali ci stanno pensando e anche per questo hanno messo sulla lista degli incedibili Motta, frenando anche la cessione di Guberti alla Sampdoria per il quale manca solo il via libera della società giallorossa.

 

Cicinho non è però l’unico con le valigie in mano. Okaka (ormai chiuso dall’arrivo di Toni) entro lunedì approderà al Fulham che si è innamorato di lui nella partita di Europa League. Per Cerci al Bari mancano pochissimi dettagli, mentre Doni freme alla possibilità non troppo remota di giocare all’Old Trafford.